Terremoto ai Campi Flegrei, 150 scosse fino a stanotte: «Lo sciame sismico continuerà». Scuole chiuse e panico in città

Sfollati nelle tende a Pozzuoli e Bagnoli. La velocità di sollevamento del suolo è raddoppiata. L’Ingv: sorveglianza continua

Dalla prima scossa delle 19.51 di ieri, 20 maggio, lo sciame sismico in corso nei Campi Flegrei a Napoli ha fatto registrare 150 terremoti fino alle 00.31 di oggi. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia conferma la magnitudo 4.4 all’interno della Solfatara della scossa più forte, mentre il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha disposto la chiusura degli istituti scolastici nella Municipalità IX e X, che comprendono i quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura. Scuole chiuse anche a Qualiano, area nord di Napoli. Resta in piedi l’ipotesi dell’estensione della chiusura in tutta l’area. Intanto sono 35 le abitazioni sgomberate a Pozzuoli. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha effettuato un sopralluogo tra gli sfollati, mentre è in corso il montaggio delle tende a Pozzuoli e a Bagnoli.


La notte in strada

Intanto è stata una notte in strada per tantissimi cittadini di Pozzuoli, che però fortunatamente non hanno percepito nessuna scossa di terremoto. In tanti hanno trovato riparo a bordo di auto posteggiate lontane dagli edifici, oppure nelle due piccole tendopoli allestite dalla Protezione civile rapidamente nella zona del porto e in quella di lungomare Pertini. Poco sonno comunque per tutti: c’è stato chi ha trascorso il tempo giocando a carte o chi è stato per l’intera notte con la radio accesa in attesa di avere notizie. All’alba, e a causa di un repentino abbassamento della temperatura, in tanti sfidando la paura hanno deciso di far rientro a casa. Non sono mancati momenti di tensione anche durante la notte: c’è chi ha lamentato l’assenza di bagni chimici, arrivati a Pozzuoli stamattina.


Lo sciame sismico

Lo sciame sismico dei Campi Flegrei è causato dal bradisismo, ovvero dal “movimento lento del suolo”, un fenomeno periodico di abbassamento o innalzamento del livello del suolo. Il sollevamento del suolo è cominciato nel 1982-84, quando si sono verificati 16 mila piccoli terremoti in due anni, tutti con magnitudo inferiore a 3. Dal 2012 l’attività è ripresa in maniera ancora più costante. Durante la crisi bradisismica degli Anni Ottanta il sollevamento del suolo raggiunse i 9 cm al mese, e si superarono anche 1300 eventi sismici al mese. Attualmente, invece, nell’ultimo mese sono stati registrati circa 450 eventi. Mauro De Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha segnalato che il bradisismo è in aumento e quindi gli esperti si aspettano terremoti più forti. «Il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione, localizzata nel Rione Terra, era di circa 20 millimetri al mese».

Il bradisismo e i terremoti più forti

Ovvero, spiega l’esperto oggi al Mattino, «il doppio rispetto a quello che registravamo a gennaio. È aumentata la velocità di deformazione del suolo. Ad aprile ci sono stati 1.252 terremoti. E potrebbero verificarsene altri di magnitudo pari a quelli registrati ieri. Capisco i cittadini che hanno percepito le scosse come molto forti, essendo anche superficiali. Ma dal punto di vista sismico stiamo parlando di magnitudo medie e non alte. E sono molto simili a quelle registrate dal 1982 al 1984». Secondo l’Ingv i parametri geochimici «non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non il ben noto incremento di temperatura e pressione che caratterizza il sistema idrotermale». Anche se «la sismicità non è un fenomeno prevedibile. Pertanto non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso».

La nuova scossa

Una nuova scossa di magnitudo 2.8 è stata registrata nella notte a una profondità di zero chilometri. Sul profilo X della Protezione Civile «non si segnalano feriti», mentre sono state rilevate alcune lesioni agli edifici e caduta di calcinacci. È in corso l’allestimento di aree di accoglienza con i volontari sul posto. Il Dipartimento è in contatto con le strutture operative e le autorità sul territorio. Il vulcanologo Giovanni Macedonio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha spiegato all’Ansa che «questa tipologia di rilascio di energia non è nuova nei Campi Flegrei. Questi eventi sono associati al sollevamento del suolo iniziato a partire dal 2006-07 e che nel 2012 ha fatto scattare il livello di attenzione giallo e che è ancora in atto. Il sollevamento del suolo è associato ai terremoti. Da anni si nota che più è marcato il sollevamento, più aumentano i terremoti e la loro intensità».

La più forte degli ultimi 54 anni

Per quanto riguarda il livello del magma, l’esperto dice che dagli indicatori associati a questo fenomeno, «al momento non abbiamo un’evidenza chiara che il magma stia risalendo». Ma aggiunge che «la sorveglianza è continua». Quella registrata ieri sera dall’Ingv nei Campi Flegrei a Napoli è stata la scossa più forte almeno degli ultimi 54 anni nella zona. Fra il 1970 e il 1972 furono rilevati, come ricorda il Dipartimento della Protezione civile, sciami sismici con eventi di bassa magnitudo, in gran parte non avvertiti dalla popolazione. Furono registrate circa 2.600 scosse tra il 28 febbraio e il 30 ottobre 1970, tutte sotto magnitudo di 2.0. Un’altra crisi bradisismica è documentata fra il 1982 a il 1984: dal suo inizio sino a fine 1983 si registrarono oltre 5.000 eventi significativi.

L’aumento del numero di terremoti

Nel 1984 aumentò il numero di terremoti di magnitudo più elevata (a luglio si registrarono scosse fino a 4.1) culminati in quello che fece segnare 3.8 l’8 dicembre. Da quel momento la sismicità si ridusse fino a cessare nel 1985. In tempi più recenti, il 27 ottobre 1996 si registrò una scossa di magnitudo 4.1. Il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni dice che la gente «è terrorizzata. Sono tutti in strada, fuori dalle case. Hanno paura, troppa».

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