L’Eredità, la parola della Ghigliottina scelta da Roberto Benigni

Il premio Oscar è l’autore dell’ultimo gioco del game show di Rai1 nella puntata di lunedì

Era da giorni ormai che Marco Liorni aveva annunciato che a breve il popolare game show da lui condotto avrebbe ospitato una “Ghigliottina” speciale. E dopo le indiscrezioni sull’ultimo gioco «da Oscar», che sembrava indicare proprio Roberto Benigni, è arrivata la conferma. «Stasera – lunedì 27 maggio – l’ultimo gioco dell’Eredità, la “Ghigliottina”, porta la firma di un grande artista, di un poeta», ha scritto sui social il conduttore, «ho ancora negli occhi e nelle orecchie le sue parole ieri, di fronte al Papa, di fronte a tanti bambini. Mi auguro che gli insegnanti e le famiglie trovino spunto in quelle parole per ascoltare quello che suscitano nei bambini e nei ragazzi». È proprio l’attore e regista toscano, vincitore dell’Oscar come Miglior film straniero e Miglior attore con La vita è bella nel 1999, ad aver selezionato le cinque parole che serviranno al concorrente dell’ultima manche di stasera per indovinare quella che le lega tutte per aggiudicarsi il montepremi. «Il gioco, anche quello di ogni sera alle sette in tv, ci richiama al modo in cui abbiamo imparato a stare al mondo da piccoli, è curiosità, è immaginazione, è pensiero che viaggia e rimbalza dappertutto», scrive ancora Liorni, «la voglia di giocare non si perde, anche se “da grandi” abbiamo bisogno di dargli un ambiente che sia accettabile, che non ci faccia mai sentire ridicoli. Allora ci mettiamo le conoscenze, i premi in denaro… ma poi sappiamo perché lo facciamo: non possiamo fare a meno di giocare, no?». Questa è l’ultima settimana dell’attuale stagione: il programma terminerà domenica 2 giugno.


La Ghigliottina

Il concorrente è partito bene, scegliendo correttamente la prima parola, vedendosi poi dimezzare più volte il montepremi fino a scendere a 10mila euro. Giro d’Italia, Colori, Sexy, La Dolce Vita, Lascia o raddoppia: queste le cinque parole finali scelte dall’attore e regista toscano. «Benigni, che ha firmato questa Ghigliottina, fa un distinguo tra gli attori brillanti e i comici», spiega la parola finale Liorni, «non sono solo quelli che ti fanno divertire, in qualche modo ti inquietano, o ti abitano, ti fanno vedere delle verità della vita. I comici così sono pochissimi: andrebbero fatti santi. E io farei santo Totò». Le cinque parole si legano infatti a cinque pellicole del «principe della risata» De Curtis, un omaggio che Benigni ha voluto fare al suo collega.


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