Il pescivendolo di Gianfranco Micciché diventato consulente al Senato: «Lo colpiscono perché sta con i poveri»

Salvatore Totò Serio da Cefalù ha portato le polpette di neonata a Berlusconi. E a Palazzo Madama…

«Ma che sta dicendo? Gianfranco è un politico vicino alla gente, una persona di cuore». Quando Salvo Palazzolo di Repubblica chiede a Salvatore Totò Serio se ha ottenuto l’incarico di consulente della senatrice Daniela Ternullo perché è amico di Micciché, lui si arrabbia. «Quando lo conosci veramente, non puoi che volergli bene. Fu lui a presentarmi a Daniela Ternullo e subito scattò un’intesa: io le parlai dei problemi dei pescatori siciliani, bistrattati dall’Europa, e mi propose di collaborare con lei, aveva appena preso il posto di Gianfranco al Senato», specifica poi. Perché secondo lui l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana non sapeva nulla dell’incarico.


Le polpette di neonata per Berlusconi

«Quando la senatrice Ternullo mi propose la collaborazione, io lo riferì a Gianfranco. E lui addirittura mi sconsigliò di andare a Roma, mi disse: “Ma tu hai le barche, hai la pescheria, come farai a conciliare il lavoro con con gli impegni istituzionali?”. Però quella volta non gli ho dato ascolto, ho voluto fare un’esperienza che ritenevo importante per la mia terra», ricorda. Dice che è stato a Roma un paio di volte: «Ho partecipato a qualche riunione. Ho portato la voce dei pescatori siciliani». Per circa quattro mesi a mille euro al mese: «Ma erano soldi della senatrice, non del Senato». Lui è sempre stato un militante di Forza Italia: «Anni fa ho anche portato le polpette di neonata a Silvio Berlusconi quando venne a Palermo. E lui era letteralmente impazzito. Mi disse: “Non ho mai mangiato pesce così buono”. Ci siamo pure fatti una fotografia che ho messo su Facebook».


Le inchieste

Salvatore Totò Serio dice che continuerà a impegnarsi in politica «per i pescatori siciliani. E per Gianfranco». Il quale, secondo lui, è sotto inchiesta per un complotto: «Lo colpiscono perché è l’unico a stare dalla parte della povera gente. Anche io mi sento un uomo delle istituzioni, sono stato nel reggimento Col Moschin rappresentando l’Italia in situazione difficili». Infine, i dettagli di una vita assai movimentata: «Ho fatto anche il pugile. Sono abituato a lottare per la mia terra».

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