Cristina Frazzica travolta sul kayak a Posillipo, indagato un avvocato di Napoli. Aveva soccorso il superstite, il sospetto sul perché sia tornato

Sarebbe un noto avvocato napoletano l’uomo indagato per la morte della 31enne, travolta e uccisa mentre si trovava sul kayak con un amico. Ancora da chiarire perché l’uomo a bordo dello yacht sia tornato indietro dopo l’incidente

È indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso il proprietario dell’imbarcazione che la scorsa domenica avrebbe travolto e ucciso Cristina Frazzica. La 31enne si trovava in un kayak davanti alla costa di Posillipo, nel Golfo di Napoli, quando è stata colpita dal passaggio di uno yacht che ha proseguito la navigazione. Gli inquirenti oggi 11 giugno avevano messo sotto sequestro tre imbarcazioni, che sarebbero passate dalla zona in cui si trovava la ragazza al momento dell’incidente. Al vaglio degli inquirenti anche le immagini delle telecamere di sicurezza di Villa Rosebery, la residenza napoletana del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo scontro è avvenuto infatti non lontano dal tratto di cosa sul quale affaccia la storica villa ma le immagini non erano abbastanza nitide da individuare immediatamente il natante.


Il dietrofront dopo l’incidente

L’uomo indagato sarebbe un noto avvocato napoletano. L’uomo è stato sottoposto a interrogatorio. L’indagato sarebbe stato colui che ha dato soccorso al superstite, l’avvocato Vincenzo Leone, l’amico che si trovava assieme alla vittima. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, l’uomo al timone di un cabinato di 18 metri si è allontanato dopo aver causato l’incidente. Ancora non è chiaro se lo abbia fatto in modo consapevole o meno. Dopo però è tornato indietro. Il kayak con Leone e Frazzica si trovava ad almeno cento metri dalla costa a picco sul mare e a 200 metri dalle spiagge, come previsto dalle norme. La barca che li ha travolti però non avrebbe rispettato le distanze di rispetto previste dalla legge.


Cristina Frazzica: chi era la vittima

Cristina Frazzica era una ricercatrice di 31 anni originaria di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. I genitori erano originari di San Martino di Taurianova, una frazione del comune reggino, ed erano emigrati a Voghera, in Lombardia, per lavoro. La coppia era poi tornata in Calabria proprio in prossimità della nascita di Cristina e di sua sorella gemella. Lo ha scritto in una nota l’amministrazione comunale, esprimendo le proprie condoglianze alla famiglia. «Cristina Frazzica assieme alla sorella gemella era nata proprio nella cittadina della Piana, dove la madre Angela e il padre Luigi vollero tornare per il lieto evento, dopo essersi stabiliti per lavoro a Voghera», si legge nel comunicato, «ci facciamo rappresentanti di un sentimento assai diffuso in queste ore nella nostra comunità per una tragedia sulla quale auspichiamo che si faccia quanto prima piena luce per dare verità e giustizia. Vedere spezzata in questo modo così terribile una giovane vita, provoca un moto di rigetto che vogliamo fronteggiare offrendo la solidarietà più totale alla sua famiglia e a quanti la piangono in questo momento, in Lombardia come nella stessa Taurianova».

Leggi anche: