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La visita di Orbán a Putin fa infuriare i vertici Ue. Il premier ungherese: «So di non avere un mandato, sono qui per una missione di pace»

05 Luglio 2024 - 13:00 Bruno Gaetani
Il gelo di Bruxelles: «Così l'Ungheria mina l'unità necessaria a porre fine alla guerra». E il presidente russo soffia sul fuoco delle polemiche

«Non ho un mandato, sto semplicemente visitando posti dove è in corso una guerra che può avere un impatto sull’Ungheria e pongo delle domande». Viktor Orbán giustifica così la sua visita a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. Il primo ministro ungherese, presidente di turno della Ue da giugno a dicembre 2024, è arrivato nella mattinata di oggi, venerdì 5 luglio, nella capitale russa, nonostante le polemiche che si trascinano ormai da giorni a proposito del suo viaggio. La visita a Mosca, ha assicurato Orbán, è da intendersi come una «missione di pace». L’Ungheria sa che saranno «i grandi Paesi» a decidere il destino della guerra in Ucraina, ma sta facendo di tutto per «incoraggiare le parti» a trovare una soluzione. L’ultima visita di Orbán a Mosca risale al settembre 2022, sei mesi dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, per partecipare ai funerali dell’ultimo leader sovietico, Mikhail Gorbaciov.

La rabbia di Bruxelles

Come da previsioni, il viaggio di Orbán a Mosca ha mandato su tutte le furie le istituzioni europee. «L’appeasement non fermerà Putin», ha scritto sui social la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Solo l’unità e la determinazione – ha aggiunto – apriranno la strada a una pace globale, giusta e duratura in Ucraina». È ancora più diretto Josep Borrell, alto rappresentante Ue per la politica estera: «Orbán non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio dell’Ue per visitare Mosca» e «non rappresenta l’Ue in alcuna forma». Non solo: il portavoce dell’esecutivo comunitario, Eric Mamer, ha fatto sapere che il viaggio del primo ministro a Mosca «mette in dubbio» il tradizionale viaggio della Commissione europea nel Paese che ha la presidenza di turno, ovvero l’Ungheria, attualmente in programma «per dopo l’estate». Mamer ha poi aggiunto: «Qualunque sia il messaggio inviato dagli ungheresi riguardo al viaggio, tutto sulla sostanza di questo viaggio non è quello giusto. Si tratta di pacificazione, non di pace e crediamo che ciò mini l’unità e la determinazione che dobbiamo dimostrare affinché questa guerra finisca».

Tajani: «Non è il momento delle visite»

Negativo anche il giudizio del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che a margine di una conferenza stampa di Forza Italia commenta così la visita di Viktor Orbán in Russia: «Lui va a Mosca come primo ministro ungherese, non mi sembra il momento di fare visita alla Russia ma ognuno fa ciò che vuole. L’Unione europea è per la pace ma non per la resa a Putin: deve essere pace, non resa. La proposta di Putin è una farsa, ben vengano dialogo e confronto ma noi continueremo ad aiutare l’Ucraina».

Putin soffia sul fuoco delle polemiche

Neanche a dirlo, Vladimir Putin ha approfittato della crisi diplomatica interna all’Unione europea per soffiare sul fuoco delle polemiche. «A quanto capisco, lei è arrivato a Mosca anche come presidente di turno del Consiglio Ue e non solo come partner della Federazione russa», ha detto il presidente russo accogliendo Orbán con una chiara provocazione. Il leader di Budapest, dal canto suo, ha definito «speciale» l’incontro a Mosca col collega russo. Putin ha poi detto a Orbán di essere pronto a discutere con lui i «dettagli» delle sue proposte per la pace in Ucraina.

In copertina: L’incontro tra Viktor Orbán e Vladimir Putin a Pechino, in Cina, il 17 ottobre 2023 (EPA/Grigory Sysoev)

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