Carles Puigdemont a Barcellona dopo l’esilio, la polizia prepara l’arresto ma lui sparisce in auto: un arresto
Era atteso a Barcellona per le 10:00 nel Parlamento locale catalano dove era stato eletto come deputato per presenziare all’investitura del nuovo governatore, Salvador Illa, leader del Psc. Ma Carles Puigdemont non si trova. Per la polizia locale, Mossos d’Esquadra, è scappato in auto per evitare il mandato d’arresto internazionale. Un uomo che fa parte degli agenti catalani è stato arrestato: è il proprietario del veicolo ritenuto dagli investigatori quello utilizzato dall’ex presidente per fuggire. Puigdemont era lontano dal suo Paese dal 2017, quando da governatore della regione aveva sostenuto e indetto il referendum sull’indipendenza della Catalogna dichiarato illegale. A nulla era valsa la legge d’amnistia approvata dal parlamento spagnolo lo scorso 30 maggio. Precondizione grazie alla quale il partito di Puigdemont, Junts, aveva concesso i voti per far nascere il nuovo governo di Pedro Sanchez. Infatti, lo scorso 1 luglio il Tribunale supremo spagnolo aveva negato la concessione dell’amnistia all’ex governatore della Catalogna. Puigdemont stamattina era stato scortato da altri politici indipendentisti su un palco allestito a poche centinaia di metri dal Parlamento regionale dove era atteso da diverse centinaia di simpatizzanti. «Oggi sono qui per ricordare che siamo ancora qui», ha detto una volta presa la parola, «non abbiamo diritto a rinunciare, perché il diritto all’autodeterminazione è dei popoli». Poi si sono perse le sue tracce.
August 8, 2024
L’ipotesi della fuga in auto
Appena è iniziata la sessione parlamentare l’occhio è caduto subito su quel seggio vuoto, Puigdemont non ha mantenuto la promessa, non si è presentato in aula. Sono scattate allora le ricerche dei Mossos d’Esquadra per catturare l’ex governatore. Secondo le prime ricostruzioni del quotidiano spagnolo El País, Puigdemont sarebbe in fuga su un auto bianca insieme a Jordi Turull, altro leader del suo partito. La polizia ha attivato un dispositivo per bloccargli ogni via di fuga: diversi punti di uscita da Barcellona sono controllati dagli agenti, spiega l’agenzia Efe.
L’accordo dell’arresto “tecnico”
Fonti vicine alla Corte Suprema hanno riferito che i Mossos d’Esquadra «sapevano» di avere l’obbligo di arrestare l’ex presidente catalano e che l’ordine del giudice istruttore Pablo Llarena era stato «chiaro». Circola allora l’ipotesi di un accordo tra polizia e Puigdemont per “un arresto tecnico” lontano dalle migliaia di manifestanti che l’avevano accolto, per evitare tensioni e disordini. In contemporanea al suo intervento presso l’Arco di Trionfo di Barcellona era in corso una contro-manifestazione di sostenitori del partito ultraconservatore Vox, che invocava il suo arresto e lamentava la “passività” delle autorità. Scontro che si è replicato in aula attraverso le bordate che i partiti, pro e contro, hanno affidato ad alcuni rappresentanti: «Speriamo che prima della fine della sessione plenaria il Presidente Puigdemont possa esercitare i suoi diritti di membro di questo Parlamento», ha dichiarato il deputato di Junts Albert Batet. Mentre su X , prima Twitter, il leader del Partito Popolare spagnolo Alberto Núñez Feijóo ha commentato: “Un’umiliazione insopportabile. Un’altra”.
August 8, 2024
Puigdemont in piazza: «Per loro essere catalani è sospetto»
Un corteo composto da circa 3.500 manifestanti indipendentisti catalani dalle 9:00 aveva accompagnato l’ex presidente catalano Puigdemont verso il Parlamento regionale a Barcellona, dove è in corso dalle 10, la seduta per l’investitura del nuovo governatore. Dal palco allestito a soli 900 m dal Parlamento, Puigdemont aveva dichiarato: «Sono passati sette anni da quando ci hanno perseguitato per aver voluto ascoltare la voce del popolo catalano, sono passati anni da quando è iniziata una durissima repressione. Hanno trasformato l’essere catalano in qualcosa di sospetto. Siamo ancora qui perché non abbiamo il diritto di dimetterci. Non ci interessa stare in un Paese dove le leggi di amnistia non hanno amnistiato». Nei giorni scorsi, Puigdemont, che è deputato regionale, aveva dichiarato di voler essere presente alla seduta d’investitura del nuovo governatore. Quest’oggi è apparso per la prima volta pubblicamente in territorio spagnolo da quando si era trasferito in Belgio nel 2017. «Da sette anni ci perseguitano per aver voluto ascoltare la voce del popolo catalano, da sette anni è iniziata una durissima repressione», ha detto stamattina, una volta salito su un palco allestito presso l’Arco di Trionfo di Barcellona.
In aggiornamento
In copertina: EPA/ALBERTO ESTEVEZ I Carles Puigdemont al corteo davanti all’Arco di Trionfo di Barcellona, 8 agosto 2024
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