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«Veniteci a prendere, rischiamo di morire congelati»: i quattro alpinisti dispersi sul Monte Bianco

09 Settembre 2024 - 04:50 Alessandro D’Amato
alpinisti dispersi monte bianco
alpinisti dispersi monte bianco
Sono una coppia di italiani (lei ligure, lui lombardo) e una di coreani. «Siamo finiti in un crepaccio, ma ne siamo usciti, ma adesso non sappiamo bene dove siamo e abbiamo freddo, tanto freddo»

«Non vediamo nulla, veniteci a prendere, rischiamo di morire congelati». Due alpinisti di quaranta anni sono dispersi sul Monte Bianco, a 4.600 metri di altitudine e a 200 dalla vetta. Sono rimasti bloccati nella morsa della nebbia dalle 17 e 30 di sabato pomeriggio. Lei è ligure e lui è lombardo. Anche due cittadini coreani risultano dispersi. Ma di loro i soccorritori non conoscono nemmeno la posizione. I telefoni cellulari dei due italiani non danno segnali da ieri. Probabilmente sono scarichi. Trecento metri più in basso c’è il rifugio Vallot. Un bivacco di emergenza con coperte. «Siamo finiti in un crepaccio, ma ne siamo usciti, ma adesso non sappiamo bene dove siamo e abbiamo freddo, tanto freddo. Da dove scendiamo?», è uno dei messaggi mandati al soccorso.

I due alpinisti

I due italiani e i due coreani rischiano la morte per ipotermia. Le temperature sono in ribasso. Lo zero termico è previsto per oggi, lunedì 9 settembre, a 2900 metri. I venti soffieranno a 70 chilometri all’ora intorno ai 4 mila metri. E l’effetto windchill renderà le temperature ancora più rigide. Ieri i soccorritori del Peloton de Gendarmerie de haute montagne (Pghm) sono partiti al rifugio Goûter, a quota 3.815 metri, con una squadra alle prime luci dell’alba. Il tentativo di recupero è fallito verso le 10 del mattino, quando si sono dovuti fermare all’altezza del Dome du Goûter a 4.200 metri. Impossibile proseguire per il vento e per la nebbia. Proprio la nebbia di cui parlavano i due italiani. I francesi ci riproveranno oggi. Sperando che non sia troppo tardi.

Le previsioni meteo

I nomi dei due alpinisti italiani non sono stati diffusi. I congiunti sono stati avvertiti. Alcuni di loro hanno raggiunto Chamonix. I due hanno esperienze in alta quota ma non sono professionisti della montagna. Si sono mossi nonostante le previsioni meteorologiche non incoraggianti. Sono partiti dal Rifugio des Cosmiques a quota 3.600 metri la notte tra venerdì e sabato. Probabilmente sono arrivati a 4.800 metri prima di prendere la discesa. Lì sono stati sorpresi dal calo della temperatura e dalla nebbia. Come accaduto ad altri presenti in quelle ore sul Bianco. Ieri l’allarme è scattato anche per un’altra cordata di alpinisti coreani. Una è stata individuata e recuperata intorno ai 4.100 metri dalle parti del Col de la Brenva. Oggi gli elicotteri tenteranno di alzarsi in volo. Nella mattinata di ieri altri due interventi di salvataggio in Val d’Aosta sono andati a buon fine.

I salvataggi

Una squadra mista del Soccorso alpino valdostano (Sav) e di quello della Guardia di finanza di Entrèves ha recuperato degli scalatori stranieri in difficoltà in cima al Dente del Gigante. Mentre un altro gruppo del Sav aveva raggiunto via terra Punta Cian, in Valtournenche. Anche in questo caso alpinisti sorpresi dalla nebbia sulla via del rientro. Un altro alpinista di 71 anni è stato trovato morto dopo essere precipitato per 50 metri da una parete a 2300 metri di quota. L’uomo, che era partito nel pomeriggio di sabato 7 settembre per andare a riprendere il tramonto, probabilmente si trovava in cima a una delle Torri del Camp, nel Bellunese, quando è scivolato.

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