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Torino, scontri al corteo per lo sciopero: gli antagonisti occupano la stazione e bruciano le foto di Meloni e Crosetto – Il video

Studenti e attivisti pro Palestina hanno bloccato i binari di Porta Susa. A fuoco anche sagome di Salvini e Cingolani

«Oggi blocchiamo tutto». A questo grido si sono mossi alcuni attivisti dello spezzone studentesco del corteo per lo sciopero generale in corso a Torino. Le tensioni con i carabinieri e la polizia si sono spostate dalla prefettura alle stazioni di Porta Susa e Porta Nuova. Tra i manifestanti ci sono studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina: per qualche minuto hanno occupato i binari 1 e 2 della stazione di Porta Susa. Poi si sono ritirati e si sono dati appuntamento per il 13 dicembre. Durante il corteo alcune persone hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani.

Uova, fumogeni e vernice rossa in Prefettura

Uova con vernice rossa e fumogeni sono stati lanciati contro le forze dell’ordine schierate davanti alla prefettura di Torino, in piazza Castello. A lanciare gli oggetti, tra cui anche torce da segnalazione, sono stati gli studenti dello spezzone pro Palestina formato da alcune centinaia di persone, come riporta Ansa.

Il tentativo di entrare nella stazione di Porta Nuova

Il troncone di antagonisti e studenti si è poi spostato nell’area della stazione di Porta Nuova, in centro città. Qui le forze di polizia hanno schierato un cordone di agenti per impedire l’ingresso nella struttura ai manifestanti. Lungo via Sacchi forze dell’ordine e antagonisti sono entrati in contatto. I manifestanti hanno cercato di sfondare e la polizia ha risposto usando i manganelli. Gli antagonisti hanno reagito sferrando calci e pugni e usando le aste delle bandiere. Nel frattempo, gli studenti cantavano slogan contro Salvini e la Tav Torino-Lione.

Le sagome e le foto bruciate


A Torino alcuni manifestanti hanno bruciato una foto con il volto della premier Giorgia Meloni, 29 novembre 2024 ANSA/TINO ROMANO
A Torino alcuni manifestanti hanno bruciato una foto con il volto della premier Giorgia Meloni, 29 novembre 2024 ANSA/TINO ROMANO

Al termine del corteo, lungo corso Vittorio Emanuele, i manifestanti hanno bruciato un fantoccio con la faccia di Salvini e diverse foto con i volti di Meloni, Crosetto e Cingolani. «Al rogo al rogo», intonavano, e «Dimissioni, dimissioni», facevano eco altri. Come riporta il Corriere, i manifestanti hanno spiegato il loro gesto così: «I lavoratori delle ferrovie avevano il sacrosanto diritto di scioperare, quell’infame di Salvini glielo ha impedito». Le ferrovie infatti non hanno partecipato allo sciopero generale proclamato dai sindacati Cgil e Uil.

I binari occupati di Porta Susa

Dopo i disordini scoppiati davanti alla stazione di Porta Nuova i manifestanti hanno raggiunto l’altra stazione di Torino, Porta Susa. Qui, studenti e attivisti pro Palestina hanno occupato i binari 1 e 2 della stazione. L’occupazione è terminata dopo una ventina di minuti. Il corteo alla fine si è sciolto in piazza Statuto. «È stata una grande giornata di lotta, l’intifada studentesca è appena iniziata», ha detto al megafono lo speaker dei manifestanti. «Oggi abbiamo dimostrato di essere all’avanguardia e di non avere paura. Non ci possono fermare ma dobbiamo diventare di più», ha aggiunto.

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