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Nuove accuse di Sophie Codegoni all’ex Alessandro Basciano: «Mi ha pedinata anche poco tempo fa»

04 Dicembre 2024 - 17:00 Alba Romano
Le dichiarazioni della modella figurano nell'atto di appello al Riesame con cui il pm di Milano Antonio Pansa e l'aggiunta Letizia Mannella chiedono per il dj gli arresti domiciliari

Il 16 novembre scorso Sophie Codegoni sarebbe stata pedinata, durante un evento pubblico in un centro commerciale, da due persone «incaricate» da Alessandro Basciano «di controllarmi». Sempre lo stesso giorno il dj avrebbe minacciato un amico dell’influencer intimandogli il ritiro di una denuncia risalente all’aggressione subita qualche giorno prima. Nell’invito Basciano avrebbe fatto presente che lui «è uno di strada disposto anche a farsi vent’anni di carcere». Sarebbero questi gli elementi, rilanciati dall’agenzia Ansa, alla base delle nuove indagini sul 35enne finito in carcere per stalking, con minacce, nei confronti di Codegoni e poi scarcerato il 23 novembre dal gip. Tutte parole pronunciate dalla modella e finite a verbale nell’atto di appello al Riesame con cui il pm di Milano Antonio Pansa e l’aggiunta Letizia Mannella chiedono che per Basciano, con pure un «precedente specifico per stalking» nei confronti di una ex, che vengano disposti gli arresti domiciliari. Perché per i pm Basciano rappresenta un «serio pericolo per l’incolumità» della ragazza, la quale ha spiegato che il 35enne «frequenta persone pericolose e con precedenti penali».

La denuncia, la prima, non è mai stata ritirata

Nelle otto pagine dell’atto di appello al Riesame (sarà fissata udienza) i pm sottolineano che da parte di Codegoni non c’è stata alcuna remissione della prima querela per stalking del dicembre 2023, remissione che spunta invece come base nell’ordinanza di revoca della misura cautelare. Codegoni ha messo a verbale in Procura che si era solo impegnata a farlo, lo scorso febbraio, ma poi, dopo che lui «ha rimesso in atto i comportamenti aggressivi del passato», non aveva più ritirato la denuncia.

I pedinamenti e le minacce al centro commerciale

Non solo, secondo i pm Mannella e Pansa i messaggi della chat mostrati da Basciano nell’interrogatorio con il gip non lo scagionano, anzi, vanno «nel senso della piena sussistenza di un grave quadro indiziario». Nelle chat Codegoni sostiene di «vivere nella paura». «Certe cose, ma soprattutto frasi non dovrebbero neanche passarti per la mente, non solo con me che sono la donna che dici di amare e la madre di nostra figlia, ma in generale con tutti perché non sono solo frasi che fanno male ma sfociano anche in paura. (…). Quel tuo lato c’è e quando esce lo sai cosa provoca in me, fin dagli inizi e a lungo andare una dice ok basta, non posso vivere su una montagna russa dove va tutto bene, poi la stessa persona con cui sto bene mi fa vivere nella paura, nelle urla e nei rinfacci: lo sai che è cosi», reciterebbe uno dei messaggi. La ragazza di recente ha depositato «circa 3mila pagine di screenshot»: ed è stata ritenuta credibile. E parla anche di nuovi episodi, come quello del pedinamento, risalente al 16 novembre relativo ai «due soggetti nordafricani (…) incaricati da Basciano» di controllarla e delle presunte minacce al suo amico «nel centro commerciale di Locate Triulzi», nel milanese. Alcuni amici di Codegoni che sarebbero stati aggrediti la notte tra il 13 e il 14 novembre scorso per i pm «arrivano al punto» di dire alla ragazza «che non l’avrebbero più frequentata per salvaguardare la loro incolumità».

La questione della borsa: «Prima del suo arresto stavo cercando di accordarmi per restituirgliela»

Sulla borsa che Basciano sostiene di aver regalato all’ex Codegoni precisa che era un «regalo non per tornare insieme ma per un mio recente incarico di lavoro» . L’ha ricevuta l’11 novembre scorso, e la ragazza a verbale precisa: «lo ero in imbarazzo per questo regalo che ritenevo eccessivo. (…) La lettera che mi ha consegnato era veramente molto bella e quindi ho risposto con un messaggio in cui, ringraziandolo per le belle parole, gli precisavo i motivi per cui non saremmo potuti stare ancora insieme. In merito alla borsa preciso di non averla nemmeno tirata fuori dalla scatola e, prima che venisse arrestato, stavo cercando di accordarmi con Basciano per restituirgliela».

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