Intesa Stati Uniti-Ucraina sui minerali entro 24 ore, ma è scontro prima della firma: «Washington non vuole aspettare il Parlamento di Kiev»


L’accordo sui minerali e le terre rare tra Washington e Kiev sembra di nuovo vicino a una firma. Questa volta le voci arrivano proprio dall’Ucraina: «La vicepremier Yulia Svyrydenko è in viaggio verso gli Stati Uniti. Stiamo già finalizzando gli ultimi dettagli con i nostri colleghi americani», ha anticipato al telegiornale nazionale il primo ministro Denys Shmyhal. Si attende dunque la firma nero su bianco nelle prossime 24 ore, che però potrebbe slittare – scrive il Financial Times – da «ostacoli dell’ultimo minuto».
Dallo scontro Zelensky-Trump al viaggio della vicepremier: «Mancano gli ultimi dettagli»
Mancano da fare solo gli ultimissimi step. Quelli, per intenderci, che mancavano anche il 28 febbraio, quando la visita alla Casa Bianca del presidente ucraino Volodymyr Zelensky si trasformò in uno scontro a toni tesissimi con l’omologo americano Donald Trump. E gli stessi che, nelle ultime ore, lo stesso tycoon aveva chiesto a Kiev di risolvere per arrivare finalmente all’accordo definitivo: «L’Ucraina è in ritardo di tre settimane». Kiev e Washington sono ancora lì, a pochi passi dalle firme: «Tutti i punti fondamentali sono già stati concordati, e il governo ha raccolto l’approvazione del testo da parte dei principali ministeri», ha spiegato Shmyhal. «Non appena tutti i dettagli saranno definiti, spero che entro le prossime 24 ore l’accordo venga firmato». A Kiev attendono solo questo: «Non appena arriveranno le informazioni definitive dai nostri colleghi di Washington, il governo è già pronto ad approvare l’accordo».
Stop alla firma: «Ostacoli sulla creazione del fondo»
Ed ecco che, puntuali, sopraggiungono «ostacoli dell’ultimo minuto». In particolare, secondo il Financial Times, proprio mentre le parti erano sul punto di firmare l’accordo ci sarebbero state differenze di vedute sul fondo congiunto di investimento, previsto dal patto. Gli Stati Uniti vorrebbero che l’Ucraina firmasse sia l’accordo sulle terre rare sia quello che stabilisce i dettagli del fondo. Kiev, invece, vorrebbe prendere tempo e attendere l’approvazione definitiva del Parlamento. Forse per valutare con maggiore attenzione le conseguenze che la creazione di tale fondo potrebbe avere sull’economia del Paese.