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Fuoristrada dei cacciatori sui sentieri di montagna: il progetto di legge in Veneto

02 Maggio 2025 - 10:26 Alba Romano
cacciatori sentieri montagna legge veneto
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I consiglieri Andrea Zanoni e Renzo Masolo: «Il relatore è l'ex presidente di Federcaccia, vogliono trasformare le nostre montagne in riserve di caccia motorizzate»

Sta facendo discutere la proposta di legge regionale attraverso cui il Veneto vorrebbe consentire ai cacciatori di accedere ai sentieri di montagna. Il Cai (Club alpino italiano) e le principali associazioni ambientaliste hanno preso posizione contro il provvedimento che il Consiglio regionale si appresta a discutere. Tra i consiglieri più critici ci sono Andrea Zanoni e Renzo Masolo, entrambi eletti con i Verdi, che parlano di «minaccia senza precedenti per il nostro patrimonio montano». Se la legge passasse così com’è stata presentata, spiegano i due consiglieri, «si rischia di trasformare le mulattiere e i sentieri montani in piste per fuoristrada a uso esclusivo dei cacciatori, mentre viene mantenuto correttamente il divieto per turisti ed escursionisti».

La proposta di legge regionale

La maggioranza di centrodestra del Consiglio regionale veneto sembra compatta sulla volontà di approvare la norma. Per cercare di bloccare l’iter, i consiglieri verdi hanno annunciato la presentazione di 106 emendamenti. «Il testo rimasto nel cassetto e ora improvvisamente riattivato ha come primo presentatore Giampietro Possamai, ex presidente di Federcaccia, rivelando chiaramente l’intento: trasformare le nostre montagne in riserve di caccia motorizzate», attaccano Zanoni e Masolo. Ma la proposta di legge, secondo i due consiglieri, contiene anche un paradosso, perché «mentre impone un’imposta per il contrassegno dei mezzi di lavoratori agricoli, manutentori degli impianti, operatori sanitari attualmente autorizzati, spalanca le porte ai veicoli a quattro ruote dei cacciatori con la gratuità del contrassegno, creando una disparità di trattamento inaccettabile».

Protesta anche il Cai

Il progetto di legge, scrive Il Fatto Quotidiano, fu presentato per la prima volta nel 2018 e già allora aveva provocato una levata di scudi da parte delle associazioni ambientaliste, che aveva convinto Lega e Fratelli d’Italia ad abbandonare la proposta di legge. Secondo il Cai, «il Veneto rischia un passo falso» approvando una legge che consente la circolazione di veicoli a motore sui sentieri di montagna. Ma secondo Possamai, leghista e primo promotore della proposta di legge, il provvedimento si limita ad «ampliare la possibilità di transito regolamentato su sentieri e strade forestali e pastorali», in particolare per «coloro che sono impegnati nel contenimento dei cinghiali e di altre specie invasive inselvatichite, accompagnatori di cani da recupero o quanti operano per il foraggiamento della fauna selvatica».

Foto copertina: Dreamstime/Mnogosmyslov Aleksey

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