Trump, una nuova zona militare al confine con il Messico per combattere l’immigrazione illegale


L’esercito degli Stati Uniti ha creato una seconda zona militare in Texas lungo il confine con il Messico. Aggiungendo un’area dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Sin dal suo insediamento, il presidente Donald Trump ha lanciato un’aggressiva campagna di controllo dell’immigrazione, aumentando le truppe al confine meridionale. E impegnandosi a espellere milioni di immigrati negli Stati Uniti. Intanto il presidente ammette che gli Usa sono a rischio recessione. Ma dice anche che l’economia decollerà grazie alle sue cure.
Texas National Defense Area
L’amministrazione, fa sapere Reuters, ha designato una striscia di 170 miglia quadrate lungo la base del New Mexico come Area di difesa nazionale. Adesso è nata la Texas National Defense Area, lunga 63 miglia. Si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico e arriva fino a El Paso. La US Customs and Border Protection mantiene la giurisdizione sugli attraversamenti illegali delle frontiere nella zona. Le truppe consegneranno i migranti trattenuti alla US Border Patrol o ad altre forze dell’ordine civili. Finora sono stati 82 i migranti incriminati per aver attraversato la zona militare. La zona è pensata per consentire all’amministrazione Trump di impiegare le truppe per trattenere i migranti senza invocare l’Insurrection Act del 1807, che autorizza il presidente a schierare l’esercito statunitense per reprimere eventi come i disordini civili.
La lotta all’immigrazione illegale
Circa 11.900 soldati sono attualmente al confine. Il numero di migranti sorpresi a passare illegalmente a marzo è sceso al livello più basso mai registrato, secondo i dati governativi. Il governatore del Texas Gregg Abbott, repubblicano, ha pubblicato giovedì le foto della costruzione della barriera di filo spinato, affermando: «Il Texas continua a collaborare con l’amministrazione Trump per fermare l’immigrazione illegale”. La governatrice del New Mexico Michelle Lujan Grisham si è opposta a quella che ha definito una zona cuscinetto per le deportazioni, in un post sui social media pubblicato a marzo, definendola «uno spreco di risorse e di personale militare». L’ufficio del senatore statunitense del New Mexico, Martin Heinrich, ha dichiarato che la zona cuscinetto in alcuni punti è larga diverse miglia. Il che ha destato preoccupazione per i civili che potrebbero accidentalmente entrarvi.
Trump e la recessione
Intanto Trump ha assicurato che le sue scelte politiche alla fine daranno impulso all’economia americana, pur riconoscendo l’esistenza di un rischio, in un primo momento, di recessione. Secondo i dati diffusi mercoledì, il Pil Usa si è contratto dello 0,3% nel I trimestre del 2025, all’inizio del secondo mandato del presidente. «Questo è un periodo di transizione e penso che andrà molto bene», ha detto Trump alla Nbc News, secondo un estratto di un’intervista che sarà resa pubblica integralmente domenica. Rispondendo a una domanda sul rischio di recessione negli Stati Uniti, il presidente americano ha risposto che «tutto può succedere. Ma penso che avremo la più grande economia nella storia del nostro Paese. Penso che assisteremo al più grande boom economico della storia».