Harvard non ha risposto alla Segretaria di Trump correggendo gli errori della sua lettera


Come dicevamo in un articolo precedente, viviamo in tempi interessanti, nei quali tutti rischiamo di inciampare nelle bufale più clamorose, perché ormai la realtà geopolitica supera le stravaganze dei Social network. Così quando su Facebook diverse condivisioni (per esempio qui, qui e qui) riportano le presunte correzioni di Harvard alla lettera inviatagli dalla segretaria americana all’Istruzione Linda McMahon, in tanti l’hanno ritenuta plausibile, persino alcune testate nazionali. Del resto il testo di McMahon, per quanto possa sembrare ucronico era invece reale. Infatti parliamo di una manovra volta a congelare oltre due miliardi di fondi destinati all’Ateneo, “reo” di essere troppo Woke.
Per chi ha fretta:
- Circola una risposta di Harvard a una lettera della segretaria all’Istruzione McMahon con le correzioni agli errori grammaticali.
- Non si trovano canali ufficiali dell’Ateneo all’origine della presunta risposta.
- Infatti l’autore originale è un utente che ha creato la finta risposta a scopo satirico.
Analisi
Le condivisioni generalmente riportano uno screen della risposta attribuita al rettore di Harvard con le presunte correzioni grammaticali:
Linda McMahon, sottosegretaria all’istruzione di Trump, invia una lettera ad Harvard con minacce esplicite di taglio fondi. Harvard risponde pubblicandola con le correzioni grammaticali che necessitava.

Segnaliamo anche diverse condivisioni dove gli utenti hanno già fatto un fact-checking constatando che si tratta molto probabilmente di un falso. Anche rettificando con un aggiornamento ai post iniziali. Per esempio qui e qui.
La presunta risposta di Harvard a Linda McMahon
La prima a verificare che la risposta di Harvard alla Segretaria di Donald Trump non provenisse da fonti ufficiali è stata la collega Laerke Christensen per Snopes. All’origine della narrazione non troviamo infatti un account dell’Ateneo o del suo rettore, bensì quello dell’utente @DougWahl1.

Si potrebbe pensare che le correzioni siano allora degli scarabocchi a caso, magari prodotti con una AI, invece sono “vere”, anche se riportano soprattutto delle battute satiriche. Lo sappiamo perché si conosce anche il vero autore, l’utente X @danielluo_pi:
«La parte più triste di questo post di me*da che è sfuggito di mano – riporta Daniel Luo – è che l’ho riempito di battute interne per gli economisti che ora non saranno apprezzate».
Conclusioni
Anche se tristemente credibile, le correzioni di Harvard alla lettera di McMahon sono un falso, prodotto originariamente a scopo satirico.
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