Papa Leone XIV conferma gli incarichi nella Curia, ma solo provvisoriamente. Il nodo Parolin


Papa Leone XIV sceglie la prudenza. Anche nella gestione della Curia romana. Sembra questa la cifra delle prime 24 ore del suo pontificato, sia nelle parole che ha scelto tra il primo saluto ai fedeli e la messa coi cardinali, sia nella decisione, contenuta nel bollettino vaticano di oggi, di confermare tutti gli incarichi ma solo provvisoriamente.
La decisione del Papa
Il Pontefice, si legge nel testo diffuso dal Vaticano, ha prorogato i ruoli attuali ma non a mandato pieno. Piuttosto ha scelto che ognuno rimanga al suo posto fino a nuova decisione, donec aliter provideatur: «Il Santo Padre desidera, infatti, riservarsi un certo tempo per la riflessione, la preghiera e il dialogo, prima di qualunque nomina o conferma definitiva». Vuol dire che Leone XIV si prende il tempo per parlare con ciascuno degli incaricati, perlomeno nei ruoli apicali prima di decidere se confermarli al loro posto o cambiare.
Le caselle decisive e il caso Parolin

La Curia romana è un organismo complesso, un vero e proprio governo. L’incarico più importante è probabilmente la Segreteria di stato, oggi affidata a Pietro Parolin, il cardinale divenuto ulteriormente noto in questi giorni perché gran favorito del Conclave, poi superato da Prevost dopo tre votazioni andate a vuoto ma in cui sembrava destinato a prevalere. Leone XIV lo terrà al suo posto o sceglierà una figura meno ingombrante?
Le altre decisioni
Ci sono poi i prefetti e i presidenti dei Dicasteri, tra i quali quelli per la Dottrina della fede e per il Servizio della Carità. Ruoli importanti che sono stati fondamentali nella gestione dei precedenti papi (basti pensare che Ratzinger era ex prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede). Prevost ha scelto di riflettere, ma le sue decisioni, una volta prese ci diranno molto del futuro della Chiesa.
Nella foto il rogito della nomina papale