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Concerto del 1° maggio, tre rimpatriati per le violenze sessuali: «Erano in Italia con permessi di soggiorno per studio»

09 Maggio 2025 - 19:08 Alba Romano
roma violenza sessuale concertone piantedosi
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Sono accusati di aver violentato una 25enne al Concertone di Roma. Il ministro dell'interno Piantedosi aveva richiesto il nulla osta per l'espulsione subito dopo l'arresto dei tre giovani stranieri

Prima l’annullamento dei percorsi di regolarizzazione e poi, come richiesto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, l’espulsione. Sono stati rimpatriati i tre cittadini stranieri, tra i 22 e i 25 anni, arrestati durante il Concerto del 1° maggio con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una giovane. Si tratterebbe, secondo quanto ha comunicato il Viminale, di tre uomini originari della Tunisia che erano «entrati in Italia con una richiesta di permesso di soggiorno per motivi di studio».

La nota del Viminale: «Ottenuto il nulla osta per l’espulsione, furono arrestati nell’indifferenza dei presenti»

La misura del rimpatrio era stata richiesta immediatamente dal titolare del Viminale, che si era rivolto al magistrato per ottenere «il nulla osta per l’espulsione». In una nota, il ministero dell’Interno ha comunicato che l’istruttoria «si è conclusa con l’emissione del provvedimento di trattenimento del questore presso il Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio, ndr)». Poi, dopo la convalida del giudice, «nel pomeriggio di oggi sono stati espulsi con procedura immediata e rimpatriati». Il Viminale ha colto l’occasione per rinnovare il ringraziamento agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine, che erano riusciti ad «arrestare immediatamente i tre in mezzo a centinaia di migliaia di persone». Un intervento avvenuto «nell’indifferenza di alcuni presenti».

Il racconto della vittima: «Mi hanno circondata, mi toccavano ovunque»

Secondo quanto ha riportato Il Messaggero, la giovane 25enne avrebbe raccontato di essere stata circondata dai tre uomini: «Uno di loro era davanti a me, gli altri due dietro. Si alternavano, mi toccavano ovunque mentre io ero pietrificata». Poi l’intervento dell’amica di lei, che però è stata presa a male parole: «Mi hanno detto di stare zitta e di farmi gli affari miei». Dei tre ragazzi due studiavano al Dams, uno invece frequentava la facoltà di Ingegneria.

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