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Bentornato Blanco, che bello il 9 maggio di Liberato. Male Gianna Nannini e Gigi D’Alessio. Le recensioni delle nuove uscite della settimana

11 Maggio 2025 - 20:02 Gabriele Fazio

Salmo – Ranch

Ranch certifica definitivamente lo status di Salmo, che conoscevamo già come uno dei goat della scena rap italiana ma che con questi nuovi sedici pezzi forse comincia a cascare con entrambi i piedi in quella puramente cantautorale. Il rapper sardo si denuda come mai prima, esponendo il profondo più profondo, i brani di Ranch infatti sono vividi, vibranti di urgenze, passioni, una poesia ruvida talmente entusiasmante, sanguinante, eccitante, che finisce per concedere anche alla nostra matassa di sentimentalismo una prospettiva nuova, deviata di riflesso da questa luce realistica, credibile e meravigliosa. Brani certamente più maturi, con tematiche più adulte, come se la musica del bad boy con influenze punk rock abbia fatto un frontale con una realtà autentica, impossibile da dribblare e che ne esce meravigliosamente masticata. Salmo con Ranch fa un salto, decisivo, da artista indubbiamente bravo, piacevole e godibile all’ascolto, ad artista necessario, di quelli che con una canzone ti deviano la vita, ad artista con una visione unica, necessaria come solo quella dei grandi sa essere. Le canzoni di Ranch, che Salmo rappi o canti, molto di più in questo disco, o risolva conti in sospeso con sé stesso, senza pudore, in maniera a tratti commovente, sono tutte eccezionali. Dai banger di On Fire allo storytelling più recondito di Crudele, Sangue amaro, Incapace e Mauri. Fino ad arrivare all’epilogo teatrale di Titoli di coda, un ultimo duello con il famigerato Mr. Thunder, lo stolto discografico di Hellvisback, forse per dare un’ultima stoccata alla propria idea di musica, così pura e graffiante, che volente o nolente finisce per incidere, per fare la differenza. Ma tutti i brani di Ranch, nonostante l’impegno, questa volta più personale che sociale, si fanno divorare, impossibile ascoltarli senza rimanere incantati, senza pendere letteralmente da quelle barre così taglienti, schegge impazzite che pungono in zone remote rendendo il mondo un posto migliore. Dio preservi gli artisti come Salmo.