Elezioni in Albania, Edi Rama trionfa e va verso la maggioranza assoluta. Proteste dal centrodestra: «Voti rubati». Sette persone in manette


Una conferma schiacciante quella del premier albanese Edi Rama alle elezioni politiche. Dopo tre mandati consecutivi a capo del governo di Tirana, il leader del Partito socialista non solo ribadisce i risultati delle ultime urne ma rilancia, guadagnando almeno 9 seggi e mettendo le mani sulla maggioranza assoluta in Parlamento. A confermare, anzi migliorare, le previsioni degli exit poll sono i risultati provvisori degli scrutini, quando sono stati esaminati i risultati di circa un terzo delle urne: i socialisti si attestano intorno al 53% contro il 34,2% del Partito democratico, la principale formazione di opposizione. A dominare, però, è la bassissima affluenza: poco oltre il 42%.
Il trionfo di Edi Rama oltre ogni aspettativa e la maggioranza assoluta
Per Edi Rama, a meno di ribaltoni alquanto improbabili, si tratterebbe del miglior risultato di sempre. Al conteggio manca ancora gran parte dei seggi, così come le circa 200mila schede inviate dagli aventi diritto residenti all’estero, ma il trend è ormai abbastanza chiaro e consolidato. Il centro-sinistra avrebbe messo le mani su 84 dei 140 seggi, nove in più di quelli attuali. A cui si potrebbero aggiungere i 3 del Partito socialdemocratico. Il suo leader, Tom Doshi, ha infatti già escluso qualunque alleanza con il centrodestra di Sali Berisha mentre ha aperto più volte ad accordi con il premier in pectore.
La sconfitta bruciante di Berisha e le accuse di brogli
Duro colpo per l’opposizione, che con Berisha – ex presidente della Repubblica albanese nonché due volte premier – sperava di insidiare la maggioranza di Rama. Il partito di centrodestra è dato intorno al 34% e i 50 seggi complessivi risulterebbero in una perdita di 13 parlamentari in un colpo solo. Una sconfitta bruciante non solo per il distacco di quasi 20 punti percentuali ma anche perché una maggioranza così dilagante in aula permetterebbe all’esecutivo di far approvare con relativa facilità tutte le riforme richieste dall’Unione europea e necessarie per guadagnarsi l’ingresso nell’Unione europea. Un processo lunghissimo iniziato nel giugno 2014 e che potrebbe concretizzarsi finalmente proprio nei prossimi anni. Di fronte a uno smacco di queste dimensioni, Berisha stesso e i suoi più stretti collaboratori hanno avanzato denunce di brogli elettorali, forti anche delle sette persone arrestate per aver fotografato la loro scheda all’interno del seggio. Tra i più ferventi accusatori lo stratega e braccio destro di Trump Chris LaCivita, che è stato la spalla di Berisha durante l’ultima campagna elettorale.
May 11, 2025