Amministrative 25-26 maggio: quali sono i comuni che vanno al voto. Tutti i candidati in corsa


Sono bene 117 i comuni italiani delle Regioni a statuto ordinario che domenica 25 e lunedì 26 maggio saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi sindaci e rinnovare i Consigli comunali. Di questi 117, 31 sono quelli con una popolazione superiore a 15mila abitanti, di cui 4 capoluoghi di provincia. L’eventuale turno di ballottaggio cade domenica 8 e lunedì 9 giugno, in coincidenza con le date in cui i cittadini si esprimeranno sui cinque referendum – quattro dedicati al lavoro e uno alla cittadinanza – proposti dalla Cgil e da +Europa. Il primo test della tornata elettorale primaverile c’è stato domenica 4 maggio, quando hanno votato per primi i cittadini del Trentino-Alto Adige, Regione a statuto speciale. Il 25 e 26 maggio, invece, toccherà anche ai comuni della Sicilia, sempre regione a statuto speciale. Anche la città di Aosta è chiamata a rinnovare il proprio Consiglio comunale, ma la data non è stata ancora fissata. I comuni sardi, invece, si voterà per il primo turno l’8 e 9 giugno.
Genova
Ci sarà anche un capoluogo di Regione al voto, ovvero la città di Genova. Che torna alle urne dopo un anno piuttosto turbolento. L’ex presidente della Regione, Giovanni Toti, esponente di Forza Italia, è stato arrestato un anno fa circa, il 7 maggio con l’accusa di finanziamento illecito, falso e truffa ai danni dello Stato. Dopo alcuni tentennamenti e richieste di dimissioni, nel luglio del 2024 Toti si ritira dai giochi e da quelle dimissioni parte un giro di caselle che porta Marco Bucci, sindaco di Genova, anch’egli di centrodestra, a candidarsi e divenire presidente della Regione. Pur avendo fallito il “gol a porta vuota”, il centrosinistra punta oggi al recupero, tenendo a mente che il candidato Pd, Andrea Orlando, aveva ottenuto il 52,27%.
I candidati in corsa
In questa tornata il centrosinistra è dunque dato per favorito. La candidata questa volta è Silvia Salis, supportata da tutto il Campo largo, anzi larghissimo come non è più in nessun luogo – a cominciare dal parlamento – e che invece qui è riuscito a mettersi d’accordo con un’alleanza che va da Azione a Avs, passando per Pd, Cinque stelle e Italia Viva. Salis è una dirigente sportiva delle Fiamme Azzurre ed ex martellista italiana, in gara alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Dal 2021 è vicepresidente vicaria del Coni. Per il centrodestra, invece, il candidato è Pietro Piciocchi, già sindaco facente funzioni dopo l’elezioni di Bucci al Palazzo della Navigazione. È un avvocato e docente di diritto pubblico alla Bocconi di Milano. Ma tra gli altri contendenti ci sono Mattia Crucioli, anche lui avvocato ed ex senatore, che correrà per la sua lista, “Uniti per la Costituzione”; Antonella Marras in lizza con Sinistra Alternativa; Francesco Toscano, giornalista, già candidato l’anno scorso alla presidenza della Regione, dove ha raggiunto poco più di 5mila voti. Infine, Raffaella Gualco per Genova Unita, avvocata civilista, e Cinzia Ronzitti, che correrà per il Partito comunista dei lavoratori.
Ravenna

Chiamata alle urne anche la città di Michele de Pascale, l’attuale presidente della Regione Emilia-Romagna, che è salito sul gradino più alto dell’esecutivo locale dopo le dimissioni di Stefano Bonaccini, eletto al Parlamento europeo nel giugno scorso. Il centrosinistra schiera Alessandro Barattoni, attuale segretario provinciale del Pd. È difficile definirlo un “riformista” o un “filo-Schlein”, perché come dicono alcuni esponenti del partito «Non è mai stato un uomo di corrente». Potere al Popolo e Rifondazione Comunista sostengono invece Marisa Iannucci. Il centrodestra qui è diviso: Nicola Grandi è il candidato sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viva Ravenna, mentre la Lega appoggia un decano del Consiglio comunale, Alvaro Ancisi. Giovanni Morgese, classe 1963, si presenta per la Democrazia Cristiana. Inoltre, ci sono Maurizio Miserocchi per il gruppo apolitico “Ravenna al Centro” e Veronica Verlicchi per la lista civica “La Pigna”.
Taranto

A Taranto sono sei i candidati in corsa per conquistare il posto di primo cittadino. E la corsa è concitata, perché la città torna a votare dopo lo scioglimento anticipato del consiglio comunale, avvenuto a febbraio di quest’anno, e che ha segnato la fine dell’amministrazione guidata dal sindaco Rinaldo Melucci. Il Partito democratico schiera Piero Bitetti, ex presidente del consiglio comunale. Trova l’appoggio di otto liste, compresa quella di Alleanza verdi e sinistra. Si smarca, invece, il Movimento 5 Stelle, che fa scendere in campo la giornalista Annagrazia Angolano. Anche il centrodestra è spaccato: Forza Italia e Fratelli d’Italia corrono insieme, sostenendo Luca Lazzaro, presidente regionale di Confagricoltura. La Lega, invece, appoggia Francesco Tacente, avvocato 42enne di area civica, in una coalizione più ampia che include anche i Riformisti-Psi e altri movimenti locali. Tra i candidati ci sono anche l’avvocato Mirko Di Bello che corre per la coalizione Adesso e l’ex consigliere comunale Mario Cito.
Matera

La Città dei Sassi è pronta a rinnovare la propria amministrazione. Anche in questo caso, proprio come Taranto, il capoluogo va al voto dopo lo scioglimento anticipato dell’amministrazione comunale, guidata da Domenico Bennardi, avvenuta alla fine del 2024. Ma il sindaco uscente ci riprova e correrà con il sostegno dei pentastellati. Per il Partito democratico, invece, scende in campo Roberto Cifarelli. Ex consigliere regionale, storico rappresentate del Pd materano e lucano, con alle spalle un lungo percorso politico. Il centrodestra si compatta attorno alla figura di Antonio Nicoletti, direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 e fino allo scorso gennaio direttore generale dell’Apt, azienda di promozione turista della Basilicata. Proviene dal settore turistico un altro candidato, Luca Prisco, operatore turistico attivo anche nell’organizzazione di eventi, sostenuto dalla lista civica Democrazia materana. Infine, l’avvocato Vincenzo Santochirico, candidato civico con Progetto Comune Matera.
Le altre città
Rozzano
Tra le città più grandi e più popolate della Lombardia che andranno al voto c’è anche Rozzano (Milano). Qui si profila un duello diretto tra due giovani candidati. Il centrosinistra si compatta attorno alla figura di Leo Missi, 37 anni, manager con esperienze internazionali. Sul fronte opposto, il centrodestra unito ha puntato su Mattia Ferretti, figlio dell’ex sindaco Gianni Ferretti, scomparso nel 2024. Giovane imprenditore, gode del sostegno di tutto il centrodestra.
Desio
A Desio (Monza e Brianza), si prevede una competizione tra quattro candidati sindaco, in un clima politico teso dopo che, a gennaio, l’amministrazione è stata sfiduciata. L’ex sindaco Simone Gargiulo, eletto con una lista civica in coalizione con Fratelli d’Italia e Lega, ha deciso di passare a Forza Italia, partito che si trovava all’opposizione. Questa volta scendono in campo Andrea Villa, sostenuto dal centrodestra; Carlo Moscatelli, appoggiato dal Partito democratico e dalla coalizione civica Polo Civico, che riunisce diverse liste, tra cui ci sono anche quelle di Italia Viva e Più Europa. Poi, Alessio Alberti, sostenuto da Desio Popolare, Azione e Repubblicani e Iaia Piumatti per il Movimento 5 Stelle e altre liste civiche.
Saronno
Altra sfida da tenere d’occhio in Lombardia è quella di Saronno, comune in provincia di Varese, centro importante per l’economia lombarda, soprattutto per la sua vicinanza a Milano. Qui sono quattro i candidati in corsa per la fascia tricolore. Novella Ciceroni, sostenuta dalla lista civica Obiettivo Saronno; Ilaria Pagani, espressione del Partito democratico; Mariassunta Miglino, che trova l’appoggio di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. E un quarto candidato, Gianfranco Librandi, che correrà autonomamente con una proposta centrista.
Assisi

Testa a testa ad Assisi, la città che dal 2016 al 2024 è stata amministrata da Stefania Proietti, la dem eletta lo scorso anno presidente di Regione e che sarà un piccolo test per la popolarità della coalizione che l’ha sostenuta. Lo scontro è tra Eolo Cicogna, ex dirigente bancario, candidato del centrodestra e sostenuto da numerose liste civiche, e Valter Stoppini, attuale sindaco facente funzioni, sostenuto dal centrosinistra e dal Patto Civico.
Lamezia Terme
A Lamezia Terme si profila una sfida a tre poli. Con una popolazione che supera i 67mila abitanti, il comune, in provincia di Catanzaro, è un crocevia cruciale tra i principali poli politici e sociali della Calabria. Il centrosinistra ha scelto Doris Lo Moro, già sostenuta da Pd, M5S, Azione e altri alleati; il centrodestra ha schierato Giuseppe Giordano, con l’appoggio compatto di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Infine, Gianpaolo Bevilacqua, sostenuto da tre liste civiche.
Porto Sant’Elpidio
Porto Sant’Elpidio (Fermo) si prepara a un duro confronto elettorale, particolarmente interessante e complesso, con dinamiche politiche che riflettono tensioni interne ai partiti e alle alleanze locali. Il centrodestra schiera Gionata Calcinari. Forza Italia invece lascia lo schieramento e, insieme al Partito democratico, appoggia Rossano Orsili. Decisione che non è stata gradita da una parte del Pd, che con Avs sostiene invece Mirco Romanelli. Candidato civico invece è Enrico Piermartiri.
Ortona
Tra le città più note dell’Abruzzo – è la patria del il Montepulciano d’Abruzzo – va al voto anche Ortona, provincia di Chieti. Qui la competizione è tra sette candidati. La corsa per la carica di sindaco coinvolge Angelo Di Nardo, sostenuto dal centrodestra e da civiche, e Nicola Fratino, ex sindaco con la proposta di continuità. In gara anche Cristiana Canosa, con il progetto civico UniAmo Ortona, Leo Castiglione, ex sindaco sfiduciato, e Ilario Cocciola, candidato del centrosinistra con diverse forze politiche. Nicola Napolione corre con il M5s e Nicola Primavera è il candidato sindaco del Partito socialista italiano.