Libia, caos e scontri tra bande armate. Ucciso il capo milizia Gheniwa: poche settimane fa visitò Roma fra le polemiche


È di nuovo caos in Libia, dove da ieri – lunedì 12 maggio – sono ripresi i violenti scontri tra fazioni rivali a Tripoli. Tra le vittime della sparatoria avvenuta nel campo militare Tekbali, a sud della capitale, c’è anche Abdel Ghani Al-Kikli, noto come «Gheniwa», capo della milizia Apparato di Supporto alla Stabilità (Ssa). Il suo corpo, secondo quanto riportano media libici, sarebbe arrivato all’ospedale Abu Salim di Tripoli. Complessivamente, sono almeno sei i morti provocati negli scontri tra gruppi armati avvenuti a Tripoli ieri sera e durante la notte.
Il recente viaggio di Gheniwa in Italia
Poche settimane fa, Gheniwa era arrivato in Italia, non senza polemiche. Il capo delle milizie Ssa è stato immortalato in una foto allo European Hospital di Roma e, secondo alcune rivelazioni di stampa, sarebbe entrato in Europa con un visto Schengen rilasciato da Malta, nonostante risulti implicato in reati che potrebbero essere considerati crimini contro l’umanità. Secondo l’ong Refugees in Libya, «Gheniwa era uno dei comandanti di milizia più temuti nell’ovest della Libia ed è stato a lungo accusato da organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International, di gravi abusi, tra cui torture, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali». Il suo viaggio in Italia è stato letto come una sorta di secondo caso Almasri, in riferimento al generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale e rispedito in Libia con un volo di Stato.
L’appello dell’Onu
La missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha espresso «profonda preoccupazione» per l’escalation militare e le crescenti tensioni a Tripoli e nell’area occidentale del Paese, lanciando un appello urgente a tutte le parti coinvolte affinché «si astengano da ogni azione provocatoria e risolvano le controversie attraverso il dialogo». Ieri sera, il ministero dell’Interno ha invitato i cittadini italiani delle zone occidentali di Tripoli a rimanere in casa per la propria sicurezza. In mattinata, il governo libico ha assicurato di aver ripreso il controllo della situazione.