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Pezzotto, multati oltre 2mila utenti con sanzioni fino a 5 mila euro: «Riusciamo a scovarli in due minuti»

15 Maggio 2025 - 09:07 Alba Romano
pezzotto multe
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La Guardia di finanza ha sanzionato 2.282 utenti di servizi di streaming illegali. L'ad della Lega Serie A: «Se pagano tutti, i prezzi degli abbonamenti scenderanno»

Sono oltre 2mila gli italiani che tra marzo e aprile del 2025 sono stati scovati a usare il pezzotto per vedere partite di calcio, ma anche film, serie tv e altri sport. Lo ha annunciato la Guardia di finanza, che ha fatto sapere di aver identificato e multato 2.282 utenti abbonati a servizi di streaming illegale. Ognuno di loro ha ricevuto a casa una raccomandata che imputa la violazione della legge 633 del 1941, quella che tuttora regola il diritto d’autore, e che invita a recarsi in un comando della Guardia di finanza. La sanzione va da un minimo di 154 euro a un massimo di 5mila euro, in caso di recidiva, ossia quando l’utente continua a usare illegalmente il pezzotto.

Le tracce lasciate dal pezzotto

Durante una conferenza stampa organizzata nella sede del Coni, a Roma, il generale di brigata Gaetano Cutarelli ha assicurato che gli strumenti per combattere la pirateria audiovisiva nel calcio si sono affinati negli ultimi mesi. Oggi, ha spiegato, bastano due minuti alla Guardia di finanza per identificare una persona che segue illegalmente una partita o che guarda un film. Semplicemente, perché lascia dietro di sé due tracce: l’utenza internet utilizzata per usufruire dello streaming, a volte nemmeno protetta da Vpn, e la carta di credito usata per pagare i fornitori del pezzotto.

I numeri della pirateria online

Secondo il rapporto Fapav-Ipsos 2023, sarebbero circa 4 milioni gli abbonati in Italia alle pay-tv illegali. «I numeri sono impressionanti e riguardano tutti i ceti sociali e tutte le fasce d’età. È un fenomeno diffuso di mancanza di legalità, che grazie alla legge approvata dal Parlamento, che è la più avanzata contro la pirateria, riuscirà a portare beneficio non solo al calcio ma a tutta l’industria culturale italiana», ha commentato Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A. La diffusione degli streaming illegali, ha precisato, comporta danni economici «per centinaia di milioni». Ed è quello, secondo l’ad della Lega Serie A, ad aver fatto salire il prezzo degli abbonamenti: «Se riuscissimo a pagare tutti, riusciremmo a pagare meno».

Foto copertina: Dreamstime/Tero Vesalainen

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