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Affitta a sua insaputa la sede a Forza Nuova e lo scopre in tv: «Si sono presentati come una cooperativa di giornalisti»

16 Maggio 2025 - 09:20 Cecilia Dardana
adunata neonazista roma
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Il proprietario dei locali di via Lucca, al Nomentano, è un artigiano di 57 anni. «Sono stato raggirati, altrimenti avrei avuto qualche dubbio»

Piero è un artigiano di 57 anni, dice di essere un uomo di sinistra, ed è anche il proprietario dei locali di via Lucca 29, al Nomentano, a Roma. Quelli che da poco sono diventati la nuova sede di Forza Nuova. «Si sono presentati come una cooperativa di giovani giornalisti, hanno mandato avanti una donna, Fiore non l’ho mai visto fino al giorno del taglio nel nastro», racconta Piero all’edizione romana di Repubblica. Sostiene di essere stato raggirato non solo dai nuovi affittuari ma anche dall’agenzia immobiliare che doveva fare da tramite. Fiore è naturalmente Roberto Fiore, il leader del movimento forzanovista, che vuole aprire nuove sedi nonostante un seguito sempre minore.

Il nuovo affitto tramite un’agenzia immobiliare

Nei locali di via Lucca 29 per anni c’è stata una frutteria, ma i titolari bengalesi se ne sono andati via circa tre anni fa senza pagare e hanno fatto perdere le loro tracce, dopo aver lasciato il negozio pieno di merce andata a male. Dopo due anni a star dietro all’ufficiale giudiziario, Piero è tornato in possesso del suo locale, che ha deciso di rimettere in affitto. Per farlo si è affidato a un’agenzia immobiliare, «che si è offerta di curare le trattative senza chiedere provvigioni». Piero ha accettato, ma ben presto neppure loro si sono rivelati essere di parola, perché alla stipula del contratto hanno preteso una quota sia dal locatore che dall’affittuario.

Dopo una serie di proposte non andate a buon fine, tra cui un ragazzo che voleva aprire una cornetteria, un’estetista, un architetto e un geometra, l’agenzia è arrivata a proporre a Piero un gruppo di ragazzi che voleva aprire la sede di una cooperativa di giornalisti. E Piero ha accettato. «Il contratto l’hanno firmato tre ragazzi. Mi hanno detto: “Vogliamo mettere tre scrivanie, con tre pc, fare questa redazione”. Il prezzo gli stava bene, non ci trovavo nulla di male». 800 euro al mese, contratto sei più sei. Si è trovato l’accordo.

La spiacevole scoperta

Ma che questi ragazzi fossero legati a Forza Nuova, Piero non poteva immaginarlo. Anche in ragione del fatto che Fiore, furbamente, non si è mai fatto vedere durante le trattative. Nemmeno il giorno della stipula del contratto. Piero l’ha scoperto in tv, il giorno del taglio del nastro, che i suoi locali erano diventati la nuova sede del partito neofascista. «Altrimenti avrei avuto i miei dubbi sul da farsi – racconta Piero -, anche se penso che finché non si commettono reati, ognuno è libero di pensarla come vuole». Ora il problema è capire come uscirne. «Ho paura. Anche se volessi mandarli via, finché pagano con regolarità, c’è un contratto che gli consente di stare nei miei locali».

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