Zelensky, Starmer, Macron e gli altri “volenterosi” al telefono con Trump da Tirana. Meloni non c’è: «Assenti perché non vogliamo inviare uomini in Ucraina»


Un vero e proprio vertice dei volenterosi a margine di quello più ampio della Comunità politica europea, culminato nella scelta di parlare telefonicamente con Donald Trump proprio mentre a Istanbul le delegazioni di Ucraina e Russia stanno concludendo il loro incontro. Alla riunione però, Giorgia Meloni non ha partecipato, confermando la tensione con il formato che si è visto prima a Londra, quindi a Parigi ed infine sabato scorso a Kiev (dove Meloni era intervenuta, sebbene solo telefonicamente, mentre era in presenza in Francia).
Chi c’era al vertice
L’incontro a Tirana ha visto riunirsi in sede riservata Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Keir Starmer, Donald Tusk e Voldymyr Zelensky e a far filtrare l’indiscrezione è stato proprio l’Eliseo. Una riunione subito dopo la plenaria del summit della Comunità Politica Europea, nel corso della quale il gruppo ha deciso di parlare telefonicamente con Donald Trump. Nel corso del colloquio si è discusso di come si sono svolti i colloqui di Istanbul.
I rapporti con l’Italia
Proprio in mattinata, a margine del vertice di Tirana, Friedrich Merz aveva tenuto a specificare che le ricostruzioni secondo le quali la Germania non considera l’Italia un partner strategico fossero in realtà false. La tensione con Francia e Gran Bretagna, però, (e forse con la stessa Germania) sembra essere rimasta. Meloni in serata ha fatto una breve dichiarazione alla stampa sottolineando la sua posizione, sebbene lei stessa abbia partecipato a due riunioni su tre di questa compagine: «Non abbiamo partecipato al formato perché non siamo disponibili ad inviare uomini in Ucraina, su queste cose ci vuole serietà. All’opposizione chiedo di chiarire se vogliono che si partecipi per inviare militari o solo per essere presenti alle foto?».
Le dichiarazioni
«Abbiamo parlato telefonicamente con il presidente Trump per riassumere gli sforzi compiuti per negoziare con i russi. La parte russa non ha dimostrato buona volontà e ha posto condizioni inaccettabili, ha dichiarato il premier polacco Donald Tusk in una dichiarazione congiunta alla stampa con Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Volodymyr Zelensky dopo il collegamento con Donald Trump. «La posizione russa – ha aggiunto – non può essere definita in alcun modo costruttiva». I«l popolo ucraino e tanta gente nel mondo hanno pagato un prezzo per l’aggressione di (Vladimir) Putin all’Ucraina, ora deve essere lui a pagare il prezzo del rifiuto della pace», ha detto con maggior durezza Keir Starmer sul suo profilo X: «Non accetto che la Russia rinvii il cessate il fuoco alle calende greche. Il Regno Unito è al fianco dell’Ucraina», sempre. Anche Emmanuel Macron ha parlato di «inaccettabile» rifiuto del cessate il fuoco.