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Salvini incassa il Ponte e i Lep e minimizza sul terzo mandato: «Questioni locali». Nervosismo fra i parlamentari

19 Maggio 2025 - 18:19 Sofia Spagnoli
matteo salvini terzo mandato autonomia
matteo salvini terzo mandato autonomia
Il leader del Carroccio non commenta lo scontro sul terzo mandato con FdI, ma diversi esponenti locali e parlamentari sono sul piede di guerra

Quella di oggi, 19 maggio, è stata una giornata piuttosto turbolenta per la Lega di Matteo Salvini. Scosse su più fronti, in diverse Regioni, che agitano le acque nel partito su scala nazionale. Ma soprattutto, è una giornata che dice molto delle tensioni che attraversano la maggioranza di governo, dove le discrepanze tra Lega e Fratelli d’Italia si fanno sempre più visibili. E non riguardano più soltanto il Piano di riarmo europeo. I toni tra i due partiti si sono accesi già in mattinata, durante il Consiglio dei ministri (Cdm), convocato per fare il punto su una serie di temi. Tre, in particolare, molto cari al partito del Carroccio: il Ponte sullo Stretto di Messina, la legge elettorale della Provincia autonoma di Trento e i Livelli essenziali di prestazione (Lep), fondamentali per l’attuazione dell’Autonomia differenziata.

«Nessun problema, questioni locali»

Alta la tensione attorno alla norma approvata dalla Provincia autonoma di Trento, che innalza da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente, oggi il leghista Maurizio Fugatti, in carica dal 2018. Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnarla davanti alla Corte costituzionale, seguendo lo stesso schema già adottato per la legge campana sul terzo mandato. Una decisione che getta un’ombra anche sulla possibilità di configurare un terzo mandato anche per Massimiliano Fedriga in Friuli, dove lo scontro con FdI è già forte e gli assessori di Lega e Forza Italia sono dimissionari. Durante l’incontro, il confronto tra i ministri sarebbe stato acceso, e alla fine l’impugnativa è passata nonostante il voto contrario della Lega. Fugatti ha reagito duramente alla delibera, parlando di «un atto istituzionale molto pesante contro le prerogative dell’autonomia trentina, con una chiara valenza politica». Matteo Salvini, invece, minimizza: «Nessun problema, solo questioni locali». Una dichiarazione che ha sorpreso più di qualcuno, soprattutto all’interno del suo stesso partito.

«Una scelta politica»

Concluso il consiglio dei ministri, anche le parlamentari leghiste trentine Vanessa Cattoi ed Elena Testor hanno mostrato il loro disappunto. Rimarcano in una nota che «l’impugnativa è una scelta politica» specificando che «tra le competenze primarie figurano anche quelle in materia elettorale». Per le due leghiste «contestare la legge sul terzo mandato in Trentino equivale a violare i principi statutari della nostra autonomia e a equiparare la nostra regione alle altre, trascurando il valore distintivo delle regioni a statuto speciale», scrivono.

I Livelli essenziali di prestazione (Lep)

Niente terzo mandato per Fugatti, ma un segnale concreto su un tema fondativo per il Carroccio: l’Autonomia differenziata. È tutto un gioco di equilibri e contropartite, fatto di bilanciamenti politici pensati per non mettere a rischio la tenuta della maggioranza. E così, dal Consiglio dei ministri arriva il via libera al disegno di legge delega sui Livelli essenziali di prestazione (Lep), legati all’Autonomia differenziata. La decisione del Cdm è stata accolta ovviamente con «grande soddisfazione» da Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie. «Finalmente – continua – dopo quasi 24 anni di ritardi, c’è un percorso chiaro e realizzabile per l’attuazione della Costituzione, per la completa realizzazione dell’autonomia differenziata, per il superamento dei divari tra i territori».

Ponte sullo stretto entro l’estate

Sul tavolo del Cdm c’era anche il decreto Infrastrutture, che ha ottenuto il via libera. «Un provvedimento urgente e strategico», si legge in una nota del ministero guidato da Matteo Salvini, che riguarda una serie di interventi chiave su opere pubbliche, mobilità e grandi cantieri, tra cui il Ponte sullo Stretto di Messina. Un testo che il leader Carroccio rivendica con forza. Intorno alle 14, Salvini ha partecipato a una conferenza stampa insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante la quale ha annunciato che «l’avvio dei cantieri per il Ponte è previsto entro l’estate». Prima, però, sarà necessario il via libera del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. «Estate 2025 – ha chiarito – se saremo non dico bravi, ma fortunati e costanti, sarà quella dell’avvio dei lavori. Avremo gli operai per la fase di precantierizzazione».

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