La sindaca di Merano Zeller spiega il gesto sulla fascia tricolore: «Non lo rifarei, ma ho avuto ragione a togliermela»


«Non mi sono sfilata la fascia per mancare di rispetto al tricolore. Rappresenta l’Italia, la mia patria: in qualità di vicesindaco negli ultimi anni ho sempre indossato il tricolore in ogni occasione ufficiale e così farò anche in futuro. Mi sono opposta a un gesto provocatorio, teso a presentarmi come una bambina infantile obbligata ad ubbidire a un esperto uomo maturo». Queste le parole, a Repubblica, della neo-sindaca di Merano, Katharina Zeller, che vincendo il comune altoatesino con il partito Südtiroler Volkspartei ha fatto discutere proprio durante lo scambio di consegne con il suo predecessore (e rivale sconfitto alle elezioni) Dario Dal Medico. Zeller ha messo per pochi secondi la fascia per poi sfilarsela subito dopo, con tanto di battuta. «Ero emozionata e a mente fredda non lo rifarei. Capisco che una parte di cittadini non solo altoatesini, ignara delle ragioni politiche della prepotenza di un sindaco di destra appena sconfitto dalla sue ex vice sostenuta anche dal centrosinistra, possa essersi sentita offesa. Per questo è stato un gesto istintivo ma inopportuno: non ho problemi a chiedere scusa», spiega Zeller.
«Non sarò mai simbolo e strumento degli estremisti»
Zeller rifiuta l’etichetta di pasionaria nostalgica. «Al contrario. Io sono l’opposto di queste anti-storiche nostalgie. Ho vissuto dieci anni a Roma, lì mi sono laureata in diritto amministrativo e mi sento pienamente europea, italiana e sudtirolese. Faccio politica per unire e non per dividere: tutti i gruppi linguistici dell’Alto Adige hanno una storia di dolore e di soprusi e da tempo abbiamo girato pagina per vivere insieme. Non sarò mai simbolo e strumento degli estremisti che vivono di rancore, tedeschi o italiani che siano», racconta. «Nel 2017 il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige – spiega – ha approvato una mozione che equipara la fascia tricolore al collare con lo stemma del municipio. La fascia è obbligatoria solo quando un sindaco esercita le funzioni di ufficiale di stato civile, o nelle cerimonie pubbliche. Si è deciso, proprio per superare le divisioni etniche e per rispettare ogni sensibilità, di adottare l’effige comunale affinché tutti si sentano pienamente rappresentati. Già nel 1997, quando venne in visita il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, molti sindaci indossarono solo il collare municipale: nessuno si sentì offeso».