L’accumulatrice seriale di gatti di Velletri: «Erano 50, alcuni ciechi, denutriti, sporchi e feriti»


Veniva definita «accumulatrice seriale» di gatti. E in effetti nella sua casa nelle campagne di Velletri, in provincia di Roma, l’associazione «Qua la zampa» ha trovato oltre cinquanta gatti in condizioni igienico-sanitarie terribili. Alcuni erano ciechi, denutriti, sporchi, feriti, in alcuni casi positivi a malattie molto contagiose. Altri addirittura già morti.
Le condizioni in cui sono stati trovati i gatti
«Una situazione aberrante e indescrivibile». È ciò che hanno trovato le volontarie dell’associazione al loro arrivo. All’interno della struttura sono stati trovati (vivi) 25 cuccioli e altrettanti gatti adulti in condizioni pessime. Chiusi in stanze diverse, a seconda delle loro caratteristiche: i ciechi separati dai mici con altre patologie. Altr sono stati trovati morti, in alcuni casi con dei segni di morsi sul corpo. Insieme a loro nella struttura, c’erano anche due cagnolini anziane, anche loro malate e in condizioni non ottimali.
Dopo la denuncia delle volontarie dell’associazione sui social, è partita una vera e propria gara di solidarietà per far arrivare ai gatti scatolette e croccantini, ma soprattutto medicine. Poi, vista la situazione, i cuccioli più gravi sono stati portati via per essere curati. Alcuni, meno di una ventina, sono stati sterilizzati. Altri ancora sono stati dati in affido, in attesa che trovino una famiglia per la vita. «Si cercano adozioni – si legge ancora sui social dell’associazione -, stalli o gattili». Tutto insomma pur di scongiurare che finiscano in canile, dove rischierebbero di non farcela viste le condizioni di debolezza in cui si trovano.
La donna che li ha tenuti in casa
Ancora non sono chiare le ragioni per cui questi gattini sono stati tenuti in condizioni così precarie. La donna che li ha «accuditi» nella sua casa pare abbia un trascorso difficile, segnato dalla perdita di un figlio, ritrovato morto ormai 15 anni fa senza un chiaro motivo. Che non si sia resa conto? Quel che è certo è che di quei gatti le voleva prendersi cura, non certo far loro del male, anche perché è convinta che «bere il loro plasma salverà il mondo dalla prossima pandemia».