Spunta una nuova testimone di Garlasco, le confidenze di Stefania Cappa: «Devono vedermi che vado al cimitero». Gli insulti a Chiara Poggi


«Stefania Cappa mi confidò di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. Si avvertiva dell’invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica. Diceva: “Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella”, aggiungendo altre parole offensive». È il racconto di una nuova testimone del giallo di Garlasco, una donna di 48 anni che, all’epoca dell’omicidio, ha raccolto le confidenze di Stefania Cappa, una delle cugine di Chiara Poggi, ora messe per iscritto e depositate tramite il suo avvocato, Stefano Benvenuto, alla Procura di Pavia nel nuovo filone di indagine. La donna, di cui al momento non si conosce l’identità e che ora chiede anche di essere sentita dagli inquirenti, sarebbe stata spinta a parlare dalle parole di Stefania Cappa riportate dai giornali, in cui diceva «di aver avuto un ottimo rapporto» con la cugina. Cosa evidentemente non vera, su cui la donna ha contribuito a far luce. «Loro mi devono vedere che vado al cimitero», racconta ancora riportando le confidenze di Stefania Cappa, poco dopo l’omicidio della cugina. Con «loro» si riferiva evidentemente alla folla di giornalisti davanti alla lapide della cugina.
Le attenzioni su Stefania Cappa
Oltre alle ultime rivelazioni della nuova teste, le attenzioni su Stefania Cappa sono ricadute già diverse volte negli ultimi giorni. Un supertestimone, infatti, come emerso nella puntata de Le Iene in onda di martedì 20 maggio, avrebbe riferito il racconto di una anziana signora in ospedale che abitava nei pressi della casa dei Cappa. Ebbene, la donna riferiva di aver visto Stefania Cappa entrare nella villetta di Tromello «con una borsa pesante, lei era magrolina e quasi non riusciva a tenerla». Era completamente «nel panico». Cosa già sospetta di per sé, cui si aggiunge il fatto che di Stefania, e di sua sorella Paola, da quelle parti non si vedeva mai l’ombra: «Le gemelle non erano mai state viste lì, per questo l’episodio ha colpito molto la donna», racconta ancora il supertestimone.
L’esame del Dna per le gemelle Cappa
Ma delle gemelle Cappa si era già parlato dopo che la gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, aveva disposto che venisse acquisito anche il loro Dna, nell’incidente probatorio sulle analisi genetiche del materiale biologico trovato sulle unghie della vittima. Oltre a quello delle gemelle, lo ricordiamo, sarà acquisito anche il Dna di Marco Panzarasa, amico di Alberto Stasi, di Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, tutti e tre amici di Marco Poggi e Andrea Sempio. E poi quelli del medico legale, dei carabinieri e soccorritori intervenuti sulla scena del delitto e degli stessi inquirenti e investigatori della prima inchiesta.
Foto di copertina: la famiglia Cappa visita la tomba di Chiara Poggi nel 2007