Dopo Jenin l’Italia alza la voce con Israele: «Fermi la guerra a Gaza, faccia entrare immediatamente massicci aiuti»


Ha tutte le sembianze della goccia che fa traboccare il vaso diplomatico, l’incidente occorso oggi a Jenin, dove militari israeliani hanno sparato in aria per allontanare una delegazione di diplomatici stranieri. Dopo l’ulteriore espansione delle operazioni militari a Gaza lo Stato ebraico appare ormai da giorni sempre più isolato, anche tra i suoi storici alleati, dall’Europa agli Stati Uniti. Oggi i governi dei Paesi coinvolti, dalla Francia all’Italia, hanno protestato con veemenza con Israele per quanto accaduto a Jenin. E per quanto riguarda Roma in particolare, l’occasione è stata colta dal governo per mandare a Israele un messaggio di inedita durezza sul quadro complessivo delle azioni israeliane, comprese quelle a Gaza. Lo si evince chiaramente dalla scelta di far trapelare che a muoversi in prima persona è stata questa volta la premier Giorgia Meloni, che ha «sentito al telefono il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per concordare la convocazione alla Farnesina dell’ambasciatore israeliano in Italia, non solo alla luce dell’episodio di oggi vicino al campo profughi di Jenin che ha coinvolto diplomatici stranieri, tra cui il vice console italiano a Gerusalemme, ma anche nel contesto più ampio della drammatica situazione nella Striscia di Gaza». E la conferma del cambio di passo e di tono arriva poi dalla nota con cui la Farnesina dà conto di quanto è stato comunicato esattamente all’ambasciatore israeliano in Italia Jonathan Peled.
May 21, 2025
Il richiamo dell’Italia a Israele
Nel faccia a faccia con Peled, fa sapere nel tardo pomeriggio il ministro degli Esteri, il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia «ha protestato e chiesto spiegazioni per l’incidente di oggi in cui una delegazione diplomatica di Paesi dell’Unione europea, che comprendeva il vice-console italiano a Gerusalemme, è stata colpita con armi da fuoco da parte di soldati dell’IDF all’ingresso del campo profughi di Jenin. L’Ambasciatore Guariglia ha contestato il comportamento dei militari israeliani, definendo inaccettabile il fatto che una delegazione diplomatica civile venisse allontanata da un’area presidiata dai militari con l’uso delle armi da fuoco». Il segretario generale della Farnesina però è andato oltre e a nome dell’Italia ha anche detto a Peled che «Israele deve interrompere le operazioni militari a Gaza, deve puntare sul negoziato politico e diplomatico per la liberazione degli ostaggi israeliani e per raggiungere un cessate il fuoco che possa far ripartire un processo di pace. Soprattutto Israele deve aprire immediatamente i varchi di accesso a Gaza per permettere l’ingresso massiccio di aiuti alimentari e sanitari per la popolazione palestinese». Una scelta verbale, quella del dovere ripetuto più volte, particolarmente forte in termini diplomatici e inedita da parte dell’Italia dall’inizio della guerra a Gaza. L’unica “concessione” alla narrativa di Israele resta quella sul fatto che la popolazione palestinese è da considerarsi «essa stessa vittima dei terroristi di Hamas». Ma la conclusione dell’Italia, in linea coi partner europei ma sembra pure con gli Usa, è opposta a quella del governo Netanyahu: proprio per questa la popolazione palestinese «non può più essere coinvolta negli attacchi militari dell’Idf».
Foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI – La premier italiana Giorgia Meloni con quello israeliano Benjamin Netanyahu nella sua ultima visita a Roma – 10 marzo 2023