Ue, via libera al fondo da 150 miliardi per le spese militari. Von der Leyen: «Dall’Europa più responsabilità»: cosa prevede


Gli ambasciatori dei 27 Paesi dell’Unione europea hanno dato il via al fondo «Safe» (Strategic Autonomy and European Facility), un piano da 150 miliardi di euro promosso dalla Commissione europea per finanziare appalti militari congiunti e rafforzare l’industria bellica europea. L’annuncio è stato dato dalla presidenza polacca del Consiglio dell’Ue, attualmente alla guida del semestre europeo. Un risultato accolto con entusiasmo dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha definito l’intesa «un’ottima notizia». «L’Europa sta assumendo maggiori responsabilità per la propria difesa in un mondo sempre più pericoloso: ciò significa capacità all’avanguardia per la nostra Unione, per l’Ucraina e per il nostro continente nel suo complesso», si legge su X. Il fondo si inserisce nel quadro del piano strategico ReArm Europe-Readiness 2030, che punta a rendere l’Europa capace di difendersi autonomamente entro i prossimi cinque anni. Tra le priorità del programma figurano il potenziamento della produzione di munizioni, sistemi di difesa aerea, tecnologie anti-drone, guerra elettronica e mobilità militare, tutti ambiti ritenuti cruciali da Bruxelles per affrontare le sfide future.
May 21, 2025
Di cosa si tratta?
Il fondo Safe prevede l’erogazione di prestiti fino a 150 miliardi di euro per finanziare l’acquisto di attrezzature militari, come munizioni, droni e sistemi di difesa missilistica. L’iniziativa punta a potenziare la capacità di difesa dell’Unione Europea, limitando allo stesso tempo la dipendenza da fornitori esterni. Per accedere ai finanziamenti, almeno il 65% del valore complessivo di ciascun sistema d’arma dovrà essere realizzato all’interno dell’Ue, in Norvegia o in Ucraina. Il restante 35% potrà provenire da Paesi terzi, ma solo se esistono accordi bilaterali specifici con Bruxelles in materia di difesa e sicurezza. Manca solo l’approvazione definitiva dei ministri dei 27, che è attesa per martedì 27 maggio.
Chi potrà partecipare?
All’iniziativa potranno aderire anche Paesi terzi, con cui l’Unione ha però concluso partenariati in materia di sicurezza e difesa. Tra questi figura il Regno Unito, che due giorni fa ha firmato un nuovo accordo con Bruxelles in materia di sicurezza, pesca ed energia, rafforzando così la cooperazione post-Brexit. Sul fronte della difesa, Londra si unirà a un nuovo partenariato di sicurezza con l’Unione europea, prendendo parte a programmi comuni per il potenziamento delle capacità militari.