Chi sono i cinque discendenti di Leonardo Da Vinci: «Con il Dna hanno ereditato il suo genio»


Si chiamano Mauro, Dalmazio, Gianni, Milko e Bruno. Hanno in comune il cognome Vinci. E sono i discendenti di Leonardo da Vinci. Li ha individuati la storica Agnese Sabato, che col leonardista Alessandro Vezzosi è autrice di Genìa da Vinci, edito da Angelo Pontecorboli. E oggi il Corriere della Sera ci racconta chi sono e cosa fanno. Avvertendo che oltre al Dna simile hanno ereditato anche un po’ del suo genio.
Il lettone di Putin
Per esempio Mauro Vinci, 79 anni, di mestiere ha fatto il tappezziere. E ha realizzato un lettone per Vladimir Putin, largo due metri. Non quel lettone di cui parlava Berlusconi, però. Poi c’è Dalmazio Vinci che di anni ne ha 89. E ha inventato di tutto senza brevettare nulla. Tra le sue realizzazioni delle telecamere da montare sull’automobile per prevenire gli incidenti. Gianni Vinci, 67 anni, ha lavorato all’ufficio tecnico del comune di Montelupo Fiorentino. Oggi dà consigli a un’amica sul fotovoltaico. Milko Vinci, 48 anni, da ragazzino aveva un hobby: «Compravo le moto nuove, le smontavo e le rimontavo». E, dopo, funzionavano? «Eh, quasi sempre». Il metalmeccanico Bruno, 81anni, fu imbarcato sul cacciatorpediniere più nuovo della Marina: «Avevo in consegna le parti meccaniche dei cannoni».
Il genio di Leonardo
Proprio Leonardo nei suoi scritti «anticipò i temi del dibattito tra genetica ed epigenetica», dice Sabato. Da Vinci ha 15 discendenti maschi di cui 13 in vita e sei diversi rami familiari. I capifamiglia hanno lo stesso cromosoma Y. «Questo cromosoma, di un tipo raro, è la chiave per individuare i resti di da Vinci e la sua tomba. Potremo sequenziare il suo genoma, comprendere le radici biologiche della sua creatività e trovare la traccia del Dna materno», spiega ancora la storica. Alcuni di loro somigliano a Leonardo. Due di loro sono fratelli. L’unico single senza figli è Milko, l’impiegato: «Abbiamo in comune solo questo e lui diceva: se sarai solo, sarai tutto tuo».