Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpElezioni comunaliGaza
POLITICACentrodestraCentrosinistraElezioni comunaliGenovaLiguriaPunti di VistaSessismoVideo

Silvia Salis è la nuova sindaca di Genova: «Troppi attacchi sessisti contro di me». La dedica al padre, scomparso a febbraio – Il video

26 Maggio 2025 - 20:01 Sofia Spagnoli
Le prime parole dell'ex atleta che ha riportato il capoluogo ligure al centrosinistra

Genova «aveva bisogno di un vento nuovo», di «scrollarsi di dosso una serie di anni e avvenimenti che ci avevano portato ai disonori delle cronache». La già annunciata nuova sindaca della città di Genova, Silvia Salis, arriva al comitato elettorale e prende parola davanti ai cronisti. Al momento è in vantaggio con il 51,5% delle preferenze con meno di 100 sezioni ancora da scrutinare, mentre lo sfidante del centrodestra, Pietro Piciocchi, è fermo al 41,4%. Si è già complimentato con lei per il risultato. «Una chiamata breve e formale», riferisce Salis. E Schlein l’ha già chiamata? Le chiedono. «Sì, dice che è felice e contenta».

«Più difficile delle Olimpiadi»

Si chiude così una tornata elettorale abbastanza complessa. «È stata più difficile questa campagna elettorale delle Olimpiadi – fa sapere l’ex martellista olimpica – nello sport ci sono delle regole precise, c’è il Fair Play, c’è il rispetto dell’avversario». Cose che Salis dice di non «aver ritrovato in questa campagna elettorale. Molte volte mi hanno contrariata, parecchio». «Ero convinta che questo livello becero non si raggiungesse – aggiunge – assessori che postano mie foto in costume da bagno con mio figlio in braccio senza neanche oscurare il volto. Ero certa che questa comunicazione non sarebbe stata apprezzata dall’elettorato genovese». E così è stato.

Una vittoria annunciata

Per la neo prima cittadina quella di oggi era in parte una vittoria già anticipata dai risultati ottenuti dalla città alle elezioni regionali che si sono tenute ad ottobre: «Il sindaco uscente Bucci aveva già ricevuto una sonora bocciatura a favore di Andrea Orlando che a Genova ha fatto un ottimo risultato. Un cambiamento era auspicato, la città lo chiedeva».

La dedica al padre

Questa vittoria «la dedico a mio padre», Eugenio Salis, scomparso a febbraio in piena campagna elettorale. «Mi avrebbe detto che è fiero e orgoglioso di me», non dice altro, ma si coglie l’emozione nel parlare del padre. Una dedica anche al marito, il regista Fausto Brizzi: «Lui ci ha sempre creduto fin dall’inizio. Mi è stato vicino. Ho una famiglia che ha fatto gran parte del lavoro. Sapere di avere le spalle coperte è qualcosa di importante».

Narrazione banale

Critica con la narrazione che la destra ha costruito attorno al centrosinistra in questa tornata elettorale, che ha più volte definito i politici dem «come quella dei “no”», riferendosi al loro tentativo di bloccare molte opere e progetti. «La narrazione della destra è stata grossolana, piuttosto banale», osserva Salis, ma l’elettorato «ne ha colto la semplificazione». Contrariamente, lei afferma di aver parlato di «una serie di “sì”», concentrandosi anche sulle infrastrutture sociali, un tema che «la destra ha completamente ignorato -spiega – In una città bisogna occuparsi, certo, dei grandi progetti di sviluppo, ma non bisogna mai allontanarsi troppo dalla quotidianità delle persone».

leggi anche