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«Poggiò le mani sul seno, ma senza palpare». Il prof di Medicina assolto dall’accusa di abusi sulle studentesse

28 Maggio 2025 - 17:34 Ugo Milano
violenza sessuale prof università catania
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Santo Torrisi, docente di Medicina all'Università di Catania, era accusato di violenza sessuale e concussione da sette studentesse. Per i magistrati è accertato "solo" il «comportamento predatorio»

Le mani erano poggiate sul seno della studentessa, ma «senza alcuna pressione particolare delle mani». E soprattutto, non avendo usato né «le dita per palpare» né «alcuna allusione sessuale», secondo i giudici sarebbe poco verosimile un approccio con finalità di abusi. Con queste motivazioni è stato assolto dalle accuse di violenza sessuale e concussione un professore di Medicina all’Università di Catania. L’uomo, il 68enne Santo Torrisi, era stato accusato da sette studentesse di molestie fisiche e verbali avvenute tra il 2010 e il 2014 all’ospedale Vittorio Emanuele Ferrarotto. Secondo i togati siciliani, però, la procura non avrebbe raccolto prove che potessero portare a una condanna «oltre ogni ragionevole dubbio».

La sentenza: «Comportamento ossessivo e predatorio, ma va valutato caso per caso»

Nel 2015, Santo Torrisi era stato sospeso dal suo insegnamento di Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Secondo l’accusa, infatti, aveva sfruttato la sua posizione per imporre le proprie attenzioni sessuali alle ragazze «minacciando possibili pregiudizi diretti sulle loro carriere universitarie». Nelle motivazioni della sentenza, emessa lo scorso 25 febbraio, i giudici di Catania ravvisano effettivamente un «comportamento predatorio, ossessivo nei confronti delle studentesse che il professore sceglieva come oggetto dei suoi desideri sessuali». A fronte di ciò, però, i togati sottolineano come sia necessario «distinguere caso per caso» se i comportamenti costituiscano reato.

Studentessa denuncia aggressione, i giudici: «Voleva solo fare gli auguri»

In particolare, una delle sette ragazze aveva denunciato un’aggressione sessuale il giorno del suo compleanno: «Mi si è buttato addosso». Secondo i giudici, però, «non si comprende cosa significhi buttarsi addosso». L’intenzione del professore, secondo la sentenza, sarebbe stata quella di «fermarla per farle gli auguri». Una lettura rafforzata dal fatto che «appare poco verosimile che, volendole palpare una zona erogena, il docente non abbia fatto alcuna allusione sessuale». E dal fatto che, non usando le mani, abbia applicato una pressione pressoché nulla sul corpo della giovane studentessa. «Se non c’è dissenso, non c’è violenza», concludono poi.

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