Maxi-incendio all’Università della Tuscia, paura a Viterbo. Crolla parte del tetto: in ospedale prof e studenti evacuati dalla facoltà di Agraria – Il video
Un incendio è divampato nella sede della facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia a Viterbo. Il rogo è divampato poco dopo le dieci, secondo le prime ricostruzioni le fiamme sarebbero partite dal tetto dell’edificio di Agraria per poi essere alimentate dalle sostanze infiammabili contenute nei laboratori di chimica e genetica. Il vasto incendio nel polo del Riello dell’Università della Tuscia ha costretto a procedere all’immediata evacuazione di studenti e professori dalle aule. Una densa colonna di fumo è visibile da molte zone della città. Le forze dell’ordine hanno predisposto un cordone di evacuazione dal raggio di 500 metri dal luogo dell’incendio e il Comune di Viterbo ha invitato i cittadini a tenere chiuse le finestre. Alcuni studenti e dipendenti dell’ateneo e residenti della zona si sono recati all’ospedale Santa Rosa con sintomi da intossicazione da fumo.
Video di: @tuscialove
Ritrovato l’operaio dato per disperso
C’era stata apprensione nei primi minuti per un operaio che stava svolgendo dei lavori di ristrutturazione sul tetto dell’edificio da cui sono partite le fiamme e che non era rintracciabile. Le autorità informano che l’uomo è stato ritrovato. Non sono ancora certe le cause che hanno scatenato l’incendio, ma pare che le fiamme si siano sviluppate da alcuni rotoli di guaina catramata che erano sul tetto della palazzina C per via di alcuni lavori di ristrutturazione. Al momento non è stato ancora possibile per i vigili del fuoco accedere al tetto, ma stanno intervenendo per evitare che le fiamme si propaghino ad altre strutture oltre ai laboratori che sono già stati intaccati. Sarebbero presenti all’interno dell’edificio 500 litri di etanolo e bombole di protossito di azoto.
La telefonata del Ministro Bernini
Secondo quanto riferito dall’Ansa, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha contattato telefonicamente il rettore dell’Università della Tuscia, Stefano Ubertini, per essere informata sull’incendio che ha interessato la Facoltà di Agraria. Nel corso del colloquio, la ministra ha espresso la propria vicinanza alla comunità accademica per il grave episodio e ha chiesto di essere costantemente informata sull’evoluzione della situazione. Ha inoltre assicurato il pieno supporto del ministero all’ateneo, con particolare attenzione alla tutela della continuità didattica.
Esami e corsi sospesi oggi e domani
L’Università della Tuscia ha informato gli studenti che l’attività didattica, sia i corsi che gli esami, sarà sospesa per le giornate di oggi 4 giugno 2025 (nelle sole sedi di Riello) e domani (5 giugno 2025) per tutte le sedi di Viterbo. In una nota l’Ateneo spiega che i poli Santa Maria in Gradi, Paradiso e San Carlo proseguiranno l’attività didattica odierna. Seguiranno aggiornamenti per la giornata di domani 5 giugno. Civitavecchia e Rieti svolgeranno regolarmente le loro attività
La reazione degli agronomi
A seguito della notizia è arrivato il commento dell’Ordine dei Dottori degli Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Viterbo: «E’ stato colpito il cuore pulsante della città, un importante punto di riferimento per lo sviluppo scientifico e della formazione nel settore agrario. Certamente un’eccellenza tra le università di agraria di tutta Italia» ha dichiarato Roberto Petretti, presidente dell’Ordine.
«I Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Viterbo – aggiunge Petretti – si stringono all’intera comunità scientifica e alla città, con la speranza che non ci siano feriti e che, dopo le imputazioni, si possa pensare a una ricostruzione veloce».
La reazione degli studenti
Anche gli studenti di Cambiare Rotta hanno commentato l’incendio: «Tutta Viterbo è inondata dal fumo. È una vergogna, e non un fatto isolato: le condizioni dell’edificio, il sottofinanziamento dell’università, la mancanza di misure di sicurezza hanno messo a rischio la vita di tutti. In più la certezza è che nel prossimo periodo l’edificio e la zona rimarranno inagibili, con conseguenze gravi per tutti gli studenti e i lavoratori che rimarranno senza una sede universitaria »
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