I figli di Berlusconi hanno perso 101 milioni rispetto a papà Silvio. Risultato choc per la galassia Fininvest nel 2024, primo anno degli eredi


Sono stati depositati nel registro delle camere di commercio i primi dieci bilanci relativi all’anno 2024 di società appartenenti alla galassia Fininvest, che si aggiungono ai bilanci delle quattro holding di controllo della stessa Fininvest, a quelli del gruppo Mondadori e di MFE group. Manca ancora il risultato di qualche società, come il Teatro Manzoni e Alba servizi aerotrasporti, e di conseguenza il risultato consolidato di gruppo, ma sul primo anno di gestione completa da parte dei cinque figli dell’impero ereditato da papà Silvio nel 2023 qualche conto si può già fare. Le società che hanno svelato i conti 2024 sono l’Ac Monza, la Dolcedrago, la Dueville immobiliare, l’Immobiliare Idra, la Essebi Real Estate, la Isim spa, l’Immobiliare Leonardo, il Consorzio servizi di vigilanza, la Costa Turchese, la Fininvest RES (Reale Estate & Services), le Holding italiana 1,2,3 e 8; il MFE group dentro cui c’è Mediaset e il Gruppo Mondadori.
Da padre a figli bilanci in picchiata, nonostante il migliore risultato Mondadori
Da quelle società nel 2022, ultimo anno prima della scomparsa di Silvio Berlusconi, sono arrivati complessivamente 196,7 milioni di euro di utile netto. Nel 2024, primo anno di gestione dei figli Berlusconi lo stesso perimetro societario evidenzia 95,1 milioni di euro di utili. Una bella somma, ma inferiore di 101,6 milioni di euro a quella arrivata nell’ultimo anno con papà alla guida di tutto il gruppo. Questo nonostante il calcio sia stato meno voragine ora (il Monza perde 47,9 milioni di euro rispetto al rosso di 65,4 milioni di euro del 2022) e il gruppo Mondadori, che ora come allora è gestito dalla primogenita Marina, sia andato meglio, guadagnando 60,2 milioni di euro rispetto ai 51,5 milioni di euro di due anni fa. Ma è la gestione del mattone soprattutto che è precipitata in questi due anni mentre sono dimezzati i guadagni delle holding di controllo di Fininvest (passati dai 59,1 milioni di euro con Silvio al comando ai 27,8 milioni di euro con la gestione dei figli). Grandi utili di MFE group, erosi però dall’operazione Prosieben Sat (guadagni scesi da 216,9 a 137,9 milioni di euro).

La voragine del mattone, nonostante la vendita di alcune proprietà (come Macherio)
Delle 8 società immobiliari oggi ben 7 sono in perdita e solo una ha un risultato positivo. La Idra che gestiva le ville di Silvio ha venduto a una delle eredi (Barbara) il complesso di Macherio, eppure ha chiuso il bilancio con una perdita di 20,9 milioni di euro più che doppia rispetto ai 9,57 milioni di euro del 2022. La Fininvest RES, diventata azionista di Idra oltre ad essere proprietaria di Villa Gernetto, ha perso nel 2024 43,3 milioni di euro, un risultato negativo quattro volte più dell’ultimo bilancio con Silvio al comando (perdita di 10,07 milioni di euro). La Dolcedrago, altra storica immobiliare, nonostante abbia ceduto Idra a Fininvest RES e riuscita ad aumentare di 9 volte le perdite, passate da un rosso di 829 mila euro a uno di 7,158 milioni di euro. Otto volte peggiorato anche il bilancio della Essebi immobiliare, che richiama il nome del fondatore: perdeva 204.848 euro, oggi perde 1.626.388 euro. Il solo risultato un po’ migliorato è quello della Costa Turchese, che controlla alcuni terreni in Sardegna in attesa da anni di poterli lottizzare: perdeva 613.144 euro, ora con la guida di Adriano Galliani ha ridotto il rosso a 435.495 euro. La sola immobiliare a guadagnare è la Isim spa, non con la gestione del mattone, ma grazie agli investimenti in alcuni fondi di private equity. Con Silvio alla guida però la Isim aveva un utile di 6 milioni di euro. Con i figli l’utile 2024 è stato di poco superiore al milione di euro.