Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpElon MuskFemminicidiGaza
CULTURA & SPETTACOLOAlberto AngelaFake newsFrancesca MichielinMusicaRaiTvWhatsApp

Alberto Angela: «Non ho mai bloccato Francesca Michielin su Whatsapp. È una fake news»

alberto angela francesca michielin
alberto angela francesca michielin
L'intervista del conduttore a La Stampa: non ho ancora rinnovato il mio contratto con la Rai. Spero che si trovi un accordo

Alberto Angela ha una domanda preferita: «Perché?». Così è nata la puntata di Ulisse su Londra o lo speciale su Hiroshima. «Per me fare divulgazione in tv vuol dire guardare il mondo che mi circonda, capire in che direzione sta andando e intercettare i problemi appena emergono. Per questo spingo così tanto a sperimentare: in una tv dove tutti si siedono su formule rodate, noi abbiamo il coraggio delle idee perché vogliamo tenere il passo con il mondo, restituire lo spirito del tempo. Siamo stati per esempio i primi a parlare di emergenza climatica su Rai1», spiega oggi in un’intervista a firma di Francesca D’Angelo su La Stampa.

Perché?

Angela spiega che ogni suo programma nasce da una domanda aperta prima ancora che da una risposta, da un «perché?» inevaso. E aggiunge che «la bellezza dei programmi di divulgazione è che a differenza dei varietà vantano una seconda vita anche fuori dalla tv: molte nostre puntate vengono viste a scuola generando una sorta di biblioteca della conoscenza che va dal mondo dei greci all’esplorazione spaziale». Poi parla del braccio di ferro tra Trump e Harvard: «Alessandro Magno e i suoi successori non crearono solo una grande biblioteca ad Alessandria d’Egitto ma anche una sorta di proto università. Sorgeva lì accanto: somigliava a un monastero, solo che nelle cellette non c’erano i frati ma dei sapienti che venivano da tutto il Mediterraneo, persino dall’India. Ognuno aveva specializzazioni diverse. Si faceva della diversità un punto di forza: l’insieme delle differenze crea una società vincente. Persino dal punto di vista genetico la varietà permette all’umanità di evolvere».

Armi e pace

Sulle guerre dice che «i latini dicevano: si vis pacem, para bellum. Purtroppo le dinamiche si ripetono. Per questo nello speciale su Hiroshima abbiamo voluto dare la parola ai superstiti per ricordare che 80 anni di pace sono un’eccezionalità che va difesa. Abbiamo voluto spiegare la guerra e la pace puntando sui valori più che sugli orrori, anche se non sono mancate scene forti come l’immagine di quel ragazzo che portava sulle spalle, dentro lo zaino, un bambino addormentato. In realtà era suo fratello, di otto anni, morto: era in fila per la cremazione».

Il contratto con la Rai

Fa anche sapere di non aver ancora rinnovato il contratto sulla Rai: «Non ancora. Sono un volto nato in Rai, proprio come mio padre, e continuo a considerare il servizio pubblico il posto ideale per fare divulgazione. Spero che si vada avanti e che si riesca a trovare un accordo». Infine, dice di non aver bloccato Francesca Michielin su Whatsapp, tantomeno per la foto con la coperta e il suo volto: «È una gigantesca fake news. Perché mai avrei dovuto? La ammiro, è bravissima. Non c’è bisogno che lei si scusi perché non ha fatto nulla di sbagliato».

leggi anche