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Il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini ai domiciliari: «Favori a imprenditori in cambio di voti»

06 Giugno 2025 - 09:05 Alba Romano
tommaso minervini
tommaso minervini
Nei guai anche una dirigente comunale

Il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, è agli arresti domiciliari in esecuzione di un provvedimento del gip del tribunale di Trani. Le indagini sono condotte dalla Guardia di finanza. Già il 2 maggio scorso il primo cittadino della cittadina in provincia di Bari, era comparso per un interrogatorio preventivo davanti al gip dopo la richiesta del provvedimento cautelare restrittivo da parte della Procura della Repubblica poiché indagato per presunti favori a imprenditori in cambio di sostegno elettorale. Sotto inchiesta la gestione delle gare d’appalto di importanti opere pubbliche, il sindaco si era difeso dalle accuse. Gli arresti domiciliari sono scattati anche per una dirigente comunale, Lidia De Leonardis, 58 anni, di Bari. Misure interdittive per altri due funzionari. I reati ipotizzati dai pubblici ministeri sono, a vario titolo, corruzione, turbativa d’asta, peculato e falso.

La gip di Trani Marina Chiddo ha disposto l’interdizione per un anno per i dirigenti comunali Alessandro Binetti e Domenico Satalino. Poi il divieto di dimora a Molfetta per l’ex luogotenente della Guardia di Finanza, Michele Pizzo, e il divieto di fare contratti per un anno con la èubblica amministrazione per l’imprenditore portuale Vito Leonardo Totorizzo. Nei confronti di Minervini, che è alla guida di una coalizione civica che raggruppa il centrodestra e il centrosinistra, la gip ha riconosciuto quasi tutte le contestazioni avanzate dalla Procura. Le accuse, contestate a vario titolo, sono di corruzione, turbativa d’asta, peculato e falso. Tutto ruota attorno alla realizzazione del nuovo porto commerciale di Molfetta, già al centro di un’inchiesta per corruzione da tempo a dibattimento. L’accusa ritiene che Minervini abbia promesso all’imprendtore portuale barese Totorizzo la gestione per trent’anni delle nuove banchine portuali in cambio di sostegno elettorale.

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