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Andrea Pignataro paga 280 milioni per chiudere una lite con il fisco italiano

andrea pignataro
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Al centro la residenza in Svizzera del finanziere

Andrea Pignataro ha chiuso un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate pagando 280 milioni in cinque rate. La richiesta iniziale del fisco ammontava a 1,25 miliardi. «Non vi è stata alcuna evasione, ma una divergenza interpretativa ormai superata anche dal legislatore», dicono i suoi legali a Repubblica che parla oggi della vicenda. L’accordo, secondo gli avvocati, «ha consentito di evitare l’insorgere di un lungo e complesso contenzioso giudiziario e non implica alcun riconoscimento, né esplicito né implicito, di colpevolezza o evasione». L’inchiesta della procura di Bologna è ancora aperta. Ma la transazione ne segnerà molto probabilmente la fine.

Il sistema tributario

Pignataro spiega che a suo parere «il vero costo non è ciò che ho pagato, ma negli investimenti che non arrivano, nelle startup che si trasferiscono all’estero, nei professionisti che perdono fiducia nel sistema. È lì che risiede il danno economico». Secondo l’imprenditore l’attuale sistema italiano «disincentiva gli investimenti, rallenta la crescita e mina la fiducia nelle istituzioni. È essenziale un passaggio da un modello punitivo a uno collaborativo». L’Ion di Pignataro ha sede in Irlanda ed è controllata dalla finanziaria Bessel, con sede in Lussemburgo. Lui ha la residenza in Svizzera. Proprio per questo è partita l’indagine. L’evasione fiscale si contestava dal 2013 al 2023. La prima contestazione ha riguardato la residenza, che secondo gli inquirenti era in Italia.

La residenza

Pignataro invece dice di aver vissuto negli ultimi trenta anni tra Gran Bretagna e Svizzera. Quasi tutto il contenzioso riguarda «una ristrutturazione interna, pienamente contabilizzata, pienamente trasparente» della Ion. Che si è scontrata con la “Controlled Foreign Companies”, che dal 2021 riclassifica gli utili della società come reddito personale dell’azionista. «Se paghi meno di 20 centesimi per euro e la controparte riconosce formalmente la complessità e l’assenza di illeciti, hai colmato un divario interpretativo.. Se questa risoluzione può contribuire a innescare una riforma allora avrà avuto uno scopo. L’Italia ha tutto ciò che serve per essere leader; il talento, l’infrastruttura e la forza creativa. Ma ha bisogno di una cultura fiscale e giuridica all’altezza del suo potenziale. Senza questo, il capitale andrà altrove. Il talento lo seguirà. E il sistema produttivo si sgretolerà dall’alto verso il basso», conclude Pignataro.

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