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Primo caso di suicidio assistito in Toscana: «Daniele Pieroni, scrittore, ha scelto di porre fine alla sua vita con serenità»

11 Giugno 2025 - 10:54 Alba Romano
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L'annuncio dell'associazione Luca Coscioni: «Si è autosomministrato il farmaco letale a casa sua, presenti anche i medici dell'Asl»

È lo scrittore Daniele Pieroni la prima persona ad aver ricorso al suicidio medicalmente assistito in Toscana, dove lo scorso febbraio è stata approvata una legge regionale – poi impugnata dal governo – che ne disciplina tempi e modalità. A darne notizia è l’associazione Luca Coscioni, da sempre in prima linea nella battaglia per il fine vita. «Il 17 maggio, in provincia di Siena, Daniele Pieroni ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita», scrive l’associazione. L’uomo, sessantenne, era affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson. Per una grave disfagia, Pieroni era costretto a vivere con la Peg (Gastrostomia Endoscopica Percutanea) in funzione per 21 ore ogni giorno.

La scelta di Daniele Pieroni

Nell’agosto 2023, Pieroni ha contattato, tramite un amico, il numero bianco dell’associazione Luca Coscioni per ricevere informazioni su come accedere alla morte volontariamente assistita. «Marco Cappato gli ha fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento, sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso», spiega l’associazione in una nota. A quel punto, Pieroni ha inviato la richiesta formale all’Asl Toscana Sud Est e lo scorso 22 aprile, dopo le verifiche previste, ha ricevuto esito positivo. Meno di un mese dopo, il 60enne ha confermato la volontà di procedere. «A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato», spiega l’associazione. In quel momento erano presenti, su base volontaria, «due dottoresse e un medico legale dell’Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità».

La legge regionale della Toscana e la reazione del governo

A rendere possibile la scelta di Daniele Pieroni è stata la legge toscana sul fine vita, approvata in seguito a un’iniziativa popolare sostenuta da decine di migliaia di persone, che l’associazione Luca Coscioni definisce «un atto di civiltà e responsabilità, che garantisce tempi certi per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale». Quella stessa lege regionale è stata impugnata dal governo Meloni. Una mossa che l’associazione condanna come «una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, che ostacola un diritto già riconosciuto. Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità».

Foto copertina: ANSA/Fabio Frustaci

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