Due attivisti italiani fermati all’aeroporto del Cairo, Andrea Usala e Vittoria Antonioli Arduini partiti da Torino per la «Global March to Gaza»


Due studenti italiani, Andrea Usala e Vittoria Antonioli Arduini, sono stati fermati e sono al momento trattenuti all’interno dell’aereoporto de Il Cairo. I ragazzi, rispettivamente di 25 e 21 anni erano partiti da Torino per partecipare alla Global March to Gaza, l’iniziativa internazionale di solidarietà per la Palestina che si propone di raggiungere il valico di Rafah. Secondo quanto si apprende dai canali social di Andrea Usala, la sua compagna di viaggi sarebbe già sta rimpatriata mentre lui sarebbe ancora trattenuto dalle autorità egiziane.

«Non ci fanno andare al bagno e non ci fanno prendere da mangiare»
Secondo quanto riportato da Repubblica, sarebbero decine gli italiani al momento bloccati all’interno dell’aeroporto de Il Cairo. Tramite una storia su Instagram il 25enne ha confermato come non siano i soli a essere bloccati dalle autorità egiziane ma che con loro ci siano attivisti da diverse parti del mondo «La delegazione italiana e spagnola bloccati in aeroporto, ci sono stati presi i documenti, ci impediscono di andare in bagno e abbiamo una schiera di soldati con i manganelli davanti». Usala ha inoltre lanciato un’appello all’ambasciata italiana: «Per favore chiamata l’ambasciata italiana e chiedete di intervenire».
Si attiva la Farnesina
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che le autorità italiane in Egitto sono già state allertate e che si stanno occupando della situazione: «Per quanto riguarda la situazione al Cairo, il nostro consolato sta accudendo tutti gli italiani che sono stati bloccati, e che dovevano partecipare a questa marcia verso Gaza che non è stata autorizzata. Comunque sia, sia l’ambasciata sia il consolato al Cairo sono in continuo contatto con i nostri concittadini e c’è una delegazione del consolato e una delegazione dell’ambasciata in aeroporto».
L’attivista rifiuta il rimpatrio
Ai compagni del «presidio permanente» di Torino Vittoria Antonioli Arduini ha mandato un messaggio in cui anticipa di volersi opporre al rimpatrio: «Ci sono con noi algerini, francesi, tedeschi, inglesi. Sta arrivando un sacco di gente, poi ci dovremmo riunire in un altro luogo. Lo scopo è essere deportati e non accettare il ritorno». La giovane avrebbe manifestato l’intenzione di «opporsi» in qualche modo al rimpatrio perché intende partecipare alla marcia internazionale per Gaza. I compagni del presidio torinese parlano di «detenzione arbitraria e contraria ad ogni principio del diritto internazionale. I nostri compagni – aggiungono – sono partiti per partecipare a un’iniziativa civile, pacifica, preparata da mesi per portare simbolicamente ma concretamente un messaggio di pace e di giustizia alla popolazione palestinese. La loro partenza è stata costruita in modo trasparente, legittimo e pienamente conforme alla legge».