Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpElon MuskFemminicidiGaza
MusicaSangiovanniSuoni e Visioni

Bresh che ci fai con quei due? Bravi Elisa e Coez, malino Sangiovanni – Le nostre recensioni delle uscite della settimana

15 Giugno 2025 - 19:55 Gabriele Fazio

Coez – 1998

Quella che offre Coez non è solo una narrativa, ma anche, forse soprattutto, una visione ben precisa. Romantica? Sicuramente. Regolarmente. Indissolubilmente. Non a caso c’è tanto amore nei pezzi di Coez, anzi, è proprio la capacità di raccontare l’amore con questo misto tra malinconia e disarmo che gli ha fatto trovare una cifra autorale efficace e definitiva, una cifra che non ha più mollato, che ha scelto proprio quando il genere dal quale proveniva, il rap, che ancora riecheggia, ma oggettivamente sempre meno, andava da tutt’altra parte. 1998 in questo senso è forse l’album più completo dell’artista romano, perché il racconto è più largo del solito, guarda all’amicizia, guarda al passato, sempre con quell’aria nostalgica di chi rimpiange tempi che non torneranno più, ma regalando a quei ricordi colori nuovi. I pezzi sono tutti validi, tutti parte di una storia coesa, un nuovo romanzo rosa pop, accompagnato da quello stile, da quel pop con influenze urban, che Coez si è praticamente inventato. Un gran bel lavoro.

Capo Plaza feat. Bresh e Tony Effe – Non basta mai

Brano talmente confuso e insipido che si fa fatica a restare concentrati per capire di cosa si sta parlando. Due minuti e spicci di vuoto cosmico su base ben fatta da Sick Luke, un genietto della produzione al servizio del vuoto universo della trap, dalla quale provengono Capo Plaza e Tony Effe, certamente due dei più sopravvalutati artisti della loro generazione. E poi il povero Bresh, di solito bravo, a sto giro ingoiato da questo dimenticabilissimo brano.