Luca De Meo nuovo ceo di Kering, la «nuova sfida» e il salto sullo stipendio: quanto guadagna dall’addio a Renault


Una nuova sfida fuori dal settore automobilistico Luca De Meo l’ha trovata in meno di 24 ore. Dopo l’addio a Renault, il manager 58enne prenderà il timone di Kering, colosso francese del lusso, a partire dal prossimo settembre. Il numero uno della proprietaria di Gucci e Bottega Veneta, François-Henri Pinault, si farà da parte rimanendo solo presidente del consiglio d’amministrazione. E facendo così spazio, a partire dal 15 settembre, proprio a Luca De Meo. Nuova avventura, nuovi stimoli, nuova aria ma c’è anche chi spiega questo passaggio con una semplice operazione matematica. Dall’automotive al lusso, nelle tasche del manager milanese entrerà uno stipendio almeno doppio.
L’annuncio di De Meo e la spinta in Borsa
Una sfida per certi versi simile a quella che gravava sulle spalle di De Meo cinque anni fa, quando il milanese prese il controllo di una Renault in crisi nera e l’ha gradualmente riportata verso i «risultati migliori della nostra storia». Anche se non propriamente crisi, per Kering si può parimenti parlare di momento faticoso, a rilento. Basti pensare che l’annuncio di De Meo come nuovo amministratore delegato ha fatto balzare il colosso in Borsa del +11,8%, sintomo che una scossa di rinnovamento era necessaria. «Affronto questa nuova sfida professionale con entusiasmo e fiducia, ispirato dalla forza dei marchi del gruppo e dalla competenza delle sue persone», ha commentato De Meo. «Sono convinto che insieme continueremo a fare di Kering un attore fondamentale nel settore del lusso».
Gli stipendi e il salto di qualità nel lusso
Un addio sulla cresta dell’onda dietro a cui, secondo Il Sole 24 Ore, potrebbe nascondersi qualche ombra di insoddisfazione. Nel 2022, Luca De Meo avrebbe guadagnato in totale 3,2 milioni di euro tra parte fissa e bonus. Nel 2025 lo stipendio sarebbe salito fino a 4,5 milioni: niente in confronto all’assegno da 20 milioni di Stellantis staccherà ogni anno al nuovo amministratore delegato Antonio Filosa. E il mondo del lusso come paga? Nel 2002, ad esempio, François-Henri Pinault ha ricevuto 8,8 milioni di euro. Quattro anni prima, poi, si era intascato un maxi bonus «pluriennale» da oltre 18 milioni di euro. Per strappare De Meo alla «casa del rombo» francese, è probabile che Kering abbia dovuto offrire una cifra consistente, presumibilmente una quantità di milioni in doppia cifra come parte fissa.