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Trump straparla di donne e Iran ricevendo la Juve alla Casa Bianca: l’imbarazzo di John Elkann e dei giocatori – I video

18 Giugno 2025 - 22:28 Diego Messini
I bianconeri sfilano alla corte del presidente Usa prima dell'esordio al Mondiale per club, ma la passerella diventa un incubo

Attaccare l’Iran? Forse, può darsi, vedremo. Come sbarrargli la strada verso il nucleare? «Un’idea ce l’ho, ma le cose cambiano rapidamente». Un cambio di regime a Teheran? Perché no, potrebbe accadere. Parole e pensieri di Donald Trump, ovviamente. Sin qui tutto normale, se per normali s’intendono gli standard politico-comunicativi del presidente Usa e il contesto di una crisi internazionale delicatissima. Peccato che questa volta le sue oscillanti considerazioni di fronte alla solita platea di cronisti Trump le abbia fatta mentre riceveva non l’ennesimo capo di Stato, ma la Juventus. Già, sbarcati negli Usa per il Mondiale per club – l’esordio sarà nella notte italiana contro l’Al-Ain – i bianconeri hanno avuto il privilegio di essere ricevuti alla Casa Bianca. A guidare la delegazione il presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor John Elkann, accompagnato dal top management appena «rinfrescato»: l’Ad Maurizio Scanavino, il general manager Damien Comolli, il direttore delle strategie Giorgio Chiellini. E poi una rappresentanza della squadra, compreso l’allenatore fresco di riconferma Igor Tudor.

Iran, donne e sport: lo smarrimento dei bianconeri dietro Trump

Non è chiaro se squadra e dirigenti fossero stati preparati alla possibilità che Trump, dopo i saluti di rito, prendesse la tangente e approfittasse dell’occasione per dialogare coi cronisti su temi a piacimento. Ma dalle reazioni di manager e giocatori schierati dietro il leader Usa è certo che devono essere stati minuti di profondo imbarazzo e disorientamento. Le facce di Weston McKennie (americano, per questo salutato con affetto da Trump all’arrivo), Timothy Weah, Manuel Locatelli, Federico Gatti, Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic e degli stessi Elkann e Chiellini dicono tutto. Anche perché prima di buttarsi sulla geopolitica – tra armi nucleari e regime change – Trump s’è pure concesso un’incursione sul terreno dello sport tutt’altro che semplice da gestire. «Voi fareste giocare delle donne nella vostra squadra?», ha chiesto a giocatori e dirigenti della Juve squadrandoli l’uno dopo l’altro. Quando alla fine gli è stato risposto che la Juve una squadra femminile ce l’ha già, e pure forte, Trump è parso soddisfatto: «Certo, e immagino non le fareste giocare insieme a voi! Vabbé, vedo che siete diplomatici», ha infine mollato la presa.