Trump pronto ad attaccare l’Iran, nuova riunione alla Casa Bianca. Ma Teheran ora apre a un incontro con gli Usa


Al sesto giorno di guerra tra Israele e Iran, Donald Trump continua a mantenere l’incertezza sulla possibilità che gli Stati Uniti si uniscano allo Stato ebraico nell’operazione militare volta a distruggere le capacità nucleari del Paese, e forse a rovesciarne il regime. Ma di certo non manca di far sentire la pressione sempre altissima sugli Ayatollah. «Devono arrendersi», ha detto in almeno due occasioni nella giornata di mercoledì: una resa «incondizionata», ha precisato, anche se non è chiaro cosa intenda. Quel che è certo è che l’Iran «non deve avere l’arma nucleare», ha ribadito il leader Usa. E ai cronisti assiepati di fronte alla Casa Bianca che gli chiedevano se ha dato a Teheran un ultimatum (prima di unirsi alla guerra di Israele) Trump non ha detto di no, anzi, dopo averci pensato bene ha risposto che sì, «ho dato loro l’ultimatum ultimativo». Poi, in serata, Trump si è chiuso nuovamente nella Situation Room della Casa Bianca per vagliare le opzioni militari (e non) in un vertice con il capo del Pentagono Pete Hegseth, il segretario di Stato Marco Rubio e i vertice del consiglio di sicurezza e delle forze armate.
June 18, 2025
Trump pronto a sferrare gli attacchi all’Iran (o quasi)
Dunque Trump cosa intende fare in concreto? «Attaccare i siti nucleari iraniani? Certo non lo dirò a voi. Potrei come potrei non attaccare l’Iran», ha detto ai giornalisti. Secondo la Cnn, sul piano operativo, gli Stati Uniti sono pronti a spostare in Medio Oriente una terza portaerei, la USS Ford Carrier Strike Group: il trasferimento dovrebbe avvenire la prossima settimana. E secondo il Wall Street Journal, che cita altre fonti qualificate Usa, già martedì in realtà Trump si sarebbe detto favorevole alla scelta di unirsi a Israele nelle operazioni militari con Israele, pur tenendo in standby l’attuazione del piano per vedere se l’Iran tornerà a negoziare e accetterà di abbandonare il programma nucleare. L’esercito americano, in ogni caso, è pronto a eseguire qualsiasi decisione Trump vorrà prendere sull’Iran, ha assicurato il capo del Pentagono Pete Hegseth.
L’Iran bussa alla porta di Trump? Il botta e risposta
Trump comunque appare soddisfatto della piega che sta prendendo la guerra sferrata da Israele: «Di fatto non hanno più difese aeree, a Netanyahu ho detto di andare avanti. Sono in grossi guai e ora vogliono negoziare». Tanto da aver addirittura chiesto udienza a Washington, ha svelato Trump. «Gli iraniani hanno suggerito di venire alla Casa Bianca a negoziare. Io non posso andare lì con tutto quello che sta succedendo». Affermazione smentita però a stretto giro da Teheran. «Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca. L’unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di “eliminare” la Guida Suprema dell’Iran. L’Iran NON negozia sotto costrizione, NON accetterà la pace sotto costrizione, e certamente NON con un guerrafondaio», ha fatto sapere in una nota la missione iraniana presso l’Onu. Per poi assicurare che «l’Iran risponderà a qualsiasi minaccia con una contro-minaccia e a qualsiasi azione con misure di reciprocità».
June 18, 2025
Spiragli di diplomazia
Dietro il fumo della guerra verbale, in realtà, i contatti sono in corso, e su molti livelli. Venerdì a Ginevra il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi dovrebbe incontrare a Ginevra i suoi omologhi di Francia, Germania e Regno Unito (il cosiddetto formato E3). Ma presto ci potrebbe essere un incontro anche con rappresentanti Usa. Teheran è pronta ad accettare l’offerta del leader Usa di un incontro, magari con Steve Witkoff o J.D. Vance come suggerito nei giorni scorsi da Trump. Lo ha detto un alto funzionario iraniano del ministero degli Esteri iraniano al New York Times.
L’Ayatollah Khamenei: «Non ci arrenderemo mai»
L’Iran si opporrà fermamente a qualsiasi guerra o pace imposta e non si arrenderà. Lo ha detto la Guida suprema iraniana Ali Khamenei, durante un discorso alla nazione trasmesso dalla tv di Stato. «La nazione iraniana resisterà fermamente a una guerra imposta, così come resisterà fermamente a una pace imposta. Questa nazione non si arrenderà a nessuno di fronte a un’imposizione», ha affermato come riporta l’agenzia Isna. «Gli americani dovrebbero sapere che la nazione iraniana non si arrenderà e che qualsiasi intervento militare da parte loro causerà senza dubbio danni irreparabili». Khamenei ha poi detto che l’ultimatum lanciato dal presidente Usa, Donald Trump, per una resa incondizionata dell’Iran è semplicemente «inaccettabile».
June 18, 2025
Gli attacchi ai siti nucleari
Continua il lancio di missili incrociato tra Israele e Iran, nel sesto giorno di guerra. «L’Aiea ha informazioni secondo cui due impianti di produzione di centrifughe in Iran, l’officina Tesa di Karaj e il Centro di Ricerca di Teheran, sono stati colpiti. Entrambi i siti erano precedentemente sottoposti a monitoraggio e verifica da parte dell’Aiea nell’ambito del Jcpoa», scrive l’agenzia Onu su X. «Nel sito di Teheran, è stato colpito un edificio dove venivano prodotti e testati rotori per centrifughe avanzate. A Karaj, sono stati distrutti due edifici dove venivano prodotti diversi componenti per centrifughe».
June 18, 2025
Missili contro l’università di Teheran
Non solo siti nucleari, obiettivo dei raid israeliani è stata anche un’università di Teheran. Sono i media britannici a riportarlo, precisando che si tratta della Imam Hossein, un ateneo che si ritiene finanziato dal corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica, i cosiddetti pasdaran, alla periferia est della capitale iraniana. L’Iran intanto cerca di difendersi: la difesa aerea, secondo quanto annunciato dal prefetto di Varamin, ha colpito e abbattuto un caccia F-35 israeliano nella zona di Javadabad, nei pressi di Varamin, località a circa 80 km a sud est di Teheran. E a sua volta sferra attacchi con droni e missili supersonici. L’aeronautica militare israeliana ha infatti reso noto di aver abbattuto sette droni lanciati dall’Iran verso Israele. Le sirene hanno suonato sulle alture del Golan, ma l’Idf afferma che tutti i velivoli senza pilota sono stati abbattuti prima di entrare nello spazio aereo israeliano. Da mezzanotte Teheran ha lanciato verso Israele oltre una dozzina di droni.
Il cyberattacco al più grande exchange di criptovalute in Iran
Ma la guerra si svolge su più fronti: il gruppo di hacker filo-israeliano The Predatory Sparrow ha annunciato un nuovo attacco informatico contro il più grande exchange di criptovalute dell’Iran, dopo il cyberattacco di ieri alla principale banca della repubblica islamica. L’exchange Nobitex è stato attaccato, riferisce il gruppo. The Predatory Sparrow ha minacciato di divulgare tutte le informazioni interne della Borsa entro 24 ore, accusando Novitec di finanziare il terrorismo iraniano e di aggirare così le sanzioni internazionali.
La risposta di Khamenei a Trump
L’ayatollah Khamenei, in un post su X ha annunciato che «la battaglia ha inizio» e che il suo Paese non mostrerà «alcuna pietà» nei confronti dei leader israeliani. «Daremo una risposta forte al regime terrorista sionista», ha scritto. Il messaggio arrivo poche ore dopo che Donald Trump ha chiesto a Teheran una «resa incondizionata». Secondo il Wsj, tuttavia, il presidente non avrebbe ancora deciso se gli Usa si uniranno a Israele per attaccare i programmi nucleari e militari iraniani. Questa è stata una delle diverse opzioni discusse nella riunione con il Consiglio di sicurezza nazionale, ma il tycoon spera ancora che la minaccia di un’azione militare statunitense porti l’Iran ad accettare le richieste americane nei colloqui sul nucleare.
June 17, 2025