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Iran, Trump prepara l’attacco nel week end: «Nel mirino l’impianto nucleare di Fordow»

donald trump attacco iran israele fordow
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Trump è ancora indeciso. Mentre i sondaggi vedono il paese spaccato. L'ipotesi di usare bombe buster. E l'autorizzazione del Congresso da conquistare. Intanto Teheran e Tel Aviv respingono gli attacchi con i droni

Gli Stati Uniti si preparano a un attacco all’Iran. Che potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Probabilmente nel fine settimana. Nel mirino ci sarebbe l’impianto nucleare iraniano di Fordow. E non si tratterebbe di un solo attacco all’impianto, ma di diversi attacchi. Fino alla sua distruzione. Ma il Congresso dovrà autorizzarlo. E mentre un attacco di droni da Teheran nella notte viene respinto da Tel Aviv, gli americani si spaccano: il 49% vuole l’entrata in guerra, il 46% no. Ma la percentuale di quelli che pensano che l’Iran sia un rischio reale è in aumento rispetto al 2019, tra Democratici, Repubblicani e Indipendenti (rispettivamente di 12, 17 e 4 punti percentuali).

L’Iran e l’autodifesa

Su X il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha detto che il paese «ha dimostrato nei fatti ciò a cui si è sempre pubblicamente impegnato: non abbiamo mai cercato e non cercheremo mai armi nucleari». E ha ricordato che «persino di fronte alla più oltraggiosa aggressione contro il nostro popolo, l’Iran ha finora reagito solo contro il regime israeliano e non contro coloro che lo sostengono». E mentre Vladimir Putin fa sapere che Teheran non ha chiesto aiuto alla Russia, nelle prime ore della notte droni israeliani sono stati abbattuti su Teheran e velivoli senza pilota iraniani sono stati distrutti dalle difese aeree sul territorio dello Stato ebraico: lo riportano i media di entrambi i paesi, citando le rispettive autorità militari.

Il dilemma di Trump

Intanto Donald Trump sta valutando l’ipotesi di un attacco all’impianto nucleare iraniano di Fordow. Lo riporta Abc News, citando fonti vicine all’intelligence. Non si tratterebbe – sempre secondo le stesse fonti – di un solo attacco all’impianto, ma di diversi attacchi. Ma secondo la Cnn il presidente vuole evitare che gli Stati Uniti restino implicati in una guerra più ampia in Medio Oriente. E all’interno dell’amministrazione americana è in corso un dibattito su come consentire agli Usa di attaccare i suoi bersagli in Iran senza restare coinvolti in un conflitto. Pur essendo ricettivo delle spiegazioni di coloro che spingono per un intervento Usa, Trump è preoccupato dalla possibilità di restare coinvolto in una guerra straniera di quelle che si è impegnato a evitare. Per questo per adesso è attendista.

L’attacco a Fordow

Per Fordow non basterà una maxi bomba bunker buster ma ce ne vorranno diverse. Il presidente potrebbe fermare tutto se l’Iran rinunciasse al suo piano per il nucleare. Il New York Times però ricorda che «un attacco americano non provocato sull’Iran non sarebbe un’operazione militare speciale. Sarebbe una guerra. In base alla costituzione, solo il Congresso ha il potere» di autorizzarla. Il quotidiano mette in evidenza che «decisioni come quelle su se e quando andare in guerra sono spesso difficili e sempre importanti. Per queste ragioni, la costituzione non le attribuisce a una sola persona. Gli americani e i loro eletti devono dire la loro. Che questo dibattito abbia inizio».

Cosa è Fordow

A Fordow c’è l’impianto di arricchimento di combustibile che si chiama Shahid Ali Mohammadi. È situato a 30 chilometri (20 miglia) a nord della città iraniana di Qom in un’ex base del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica . Il sito è sotto il controllo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana Si tratta del secondo impianto iraniano di arricchimento dell’uranio , l’altro è l’impianto nucleare di Natanz. Nella sua dichiarazione, l’Iran ha affermato che lo scopo dell’impianto era la produzione di esafluoruro di uranio (UF 6) arricchito fino al 5% di U-235 e che l’impianto sarebbe stato costruito per contenere 16 cascate, con un totale di circa 3 mila centrifughe.

Gli arresti

Nel frattempo l’Iran ha arrestato 18 agenti nemici che stavano costruendo nel paese droni per gli attacchi di Israele. Lo riporta il Guardian, citando le agenzie di Teheran. Nei giorni scorsi lo Stato ebraico ha diffuso video che mostravano agenti del Mossad all’interno dell’Iran mentre assemblavano missili e droni esplosivi destinati a target vicino a Teheran. E l’esercito israeliano ha emesso un nuovo avviso di evacuazione per i residenti in Iran. Il portavoce persiano dell’Idf, il Sergente Maggiore Kamel Pinchasi, ha pubblicato un avviso di evacuazione per l’area di Arak-Khondab in Iran.

Il reattore nucleare

«Le Idf continuano a operare nella regione, come hanno fatto negli ultimi giorni in tutto l’Iran, colpendo le infrastrutture militari del regime iraniano. Cari cittadini, per la vostra sicurezza e il vostro benessere, vi chiediamo di evacuare immediatamente dall’area contrassegnata nelle vicinanze dei villaggi di Arak-Khondab, come indicato sulla mappa. La vostra presenza in quest’area mette a repentaglio le vostre vite», è il messaggio diffuso dall’esercito. Come riporta The Times of Israel, alla periferia di Khondab si trova un reattore nucleare ad acqua pesante, sostanza che contribuisce al raffreddamento dell’impianto, ma che produce plutonio come sottoprodotto.

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