World’s 50Best Restaurant, sei dei cinquanta ristoranti migliori al mondo sono italiani. Tra scalate, conferme e new entry inaspettate


L’Italia della cucina resiste in un panorama gastronomico sempre più ampio. Lo conferma la classifica World’s 50Best Restaurant, annunciata nella sera di giovedì 19 giugno a Torino, al cospetto di centinaia di giornalisti, esperti del settore e chef da tutto il mondo. La graduatoria annuale, sponsorizzata da San Pellegrino, ha premiato il ristorante Maido di Lima, sotto l’egida dello chef Mitsuharu Tsumura, che con la sua cucina nikkei ha conquistato la vetta della classifica. Seguono Asador Etxebarri ad Atxondo, nei Paesi Baschi e Quintonil a Città del Messico. Il 2025, per l’Italia, è stato un anno di conferme. Diverse scalate, due new entry e poche retrocessioni.
I risultati degli italiani, la conferma di Lido84 e la novità di Atelier Moessmer
Il miglior ristorante, tra gli italiani in classifica, è, ancora una volta, Lido84, una stella Michelin a Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda. L’insegna dei fratelli Riccardo e Giancarlo Camanini quest’anno si è posizionata al 16esimo posto, un ottimo risultato se non si tiene conto del fatto che, rispetto la 2024, ha perso quattro posizioni e addirittura nove rispetto al 2023, quando aveva raggiunto la settima posizione. Al 18esimo posto troviamo il celebre Reale di Castel di Sangro, tre stelle Michelin, sulle montagne abruzzesi, dove lo chef Niko Romito propone una cucina che gioca soprattutto sul vegetale. Il Reale ha scalato una posizione rispetto all’anno scorso. Al 20esimo posto su 50 una new entry direttamente dall’Alto Adige: Atelier Moessmer, il tre stelle Michelin di Norbert Niederkofler. L’insegna, inaugurata nell’estate del 2023 dopo una lunga esperienza dello chef al St. Hubertus di San Cassiano (Bolzano), anch’esso tre stelle Michelin, ha scalato più di 30 posizioni rispetto al 2024, quando non compariva neanche tra i primi 50 locali, fermandosi al 52.
Le Calandre di nuovo in classifica
Al 31esimo posto un’altra new entry rispetto al 2024. Le Calandre, tre stelle Michelin a Sarmeola, in provincia di Padova è il ristorante della famiglia Alajmo. Per i fratelli Massimiliano e Raffaele questa non è la prima volta nella lista dei 50 migliori ristoranti al mondo, nel 2023 erano al 41esimo posto. Seguono poi altri due grandi nomi del fine dining italiano. Al 32esimo posto Piazza Duomo ad Alba, l’insegna tre stelle Michelin dello chef Enrico Crippa che rispetto all’anno scorso ha guadagnato sette posizioni. Chiude la fila degli italiani, al 42esimo posto, Mauro Uliassi, con l’omonimo ristorante tre stelle Michelin a Senigallia. Rispetto al 2024 Uliassi ha guadagnato sette posizioni. I nomi italiani in classifica non stupiscono, anzi. L’Italia si conferma, ancora una volta, un’importante roccaforte della cucina di alto livello, in una mappa della gastronomia mondiale che ogni anno amplia sempre di più i propri confini. Sempre più insegne, nel mondo, raggiungo l’eccellenza e l’autopromozione necessarie per entrare in classifica. Le capitali mondiali di questo fenomeno sono ormai Lima e Bangkok, che vantano rispettivamente quattro e sei insegne in classifica, ma l’Italia resiste, e quest’anno ne ha in totale sei.

Come funziona la classifica 50Best
A differenza della guida Michelin, redatta da commissari che girano per il mondo a caccia di ristoranti meritevoli di segnalazioni e stelle, la 50Best funziona tramite sondaggio. Ogni anno, oltre mille esperti del settore esprimono da sei a dieci preferenze, scegliendo da una ampia lista di locali preselezionati. I votanti tengono conto delle esperienze fatte negli ultimi 18 mesi e sono tenuti a indicare almeno 4 locali al di fuori del proprio Paese. Il ristorante vincitore è quello che si aggiudica più voti. Una sorta di “elezione gastronomica” che si discosta dalla Rossa, che per l’assegnazione delle tanto agognate stelle segue cinque criteri precisi: la qualità degli ingredienti, l’armonia dei sapori, la padronanza delle tecniche di cucina, la personalità dello chef espressa nella sua cucina e la coerenza nel tempo dell’intero menù. Negli ultimi anni, la 50Best ha aggiunto una nuova regola. Una volta che un locale si aggiudica il primo posto non può più essere eletto, entra in una sorta di “hall of fame”, com’è successo all’Osteria Francescana di Massimo Bottura, incoronata miglior ristorante al mondo nel 2016 e nel 2018.