La mamma e il bimbo di Parma bloccati in Iran sono salvi, la battaglia del compagno dall’Italia e gli insulti sui social: «Ce l’abbiamo fatta»


«Ce l’abbiamo fatta». Sono queste le prime parole pronunciate dalla donna di 36 anni – un architetta iraniana residente a Parma – che si trovava insieme al figlio di 18 mesi in Iran nel momento in cui sono cominciati i bombardamenti israeliani. A lanciare l’allarme nei giorni scorsi era stato il suo compagno, Salvatore Politi, un ginecologo parmigiano di 42 anni. Ed è sempre lui che nella mattinata di sabato 21 giugno ha dato a tutti la buona notizia: sia la sua compagna che il figlio sono riusciti a uscire dall’Iran e torneranno presto in Italia. «Sono stanchissimi, il piccolo si sta addormentando qui in braccio. Lei è molto provata», ha raccontato Salvatore Politi all’Ansa.
Le 7 ore al confine tra Iran e Azerbaigian
L’architetta si trovava in Iran per far conoscere il figlio di 18 mesi ai suoi nonni quando sono cominciati i bombardamenti israeliani. «Sentivano le bombe a Teheran. Non abbiamo mai pensato non fosse sicuro partire, c’erano colloqui di pace. Lei ha lasciato, sfollata, tutta la sua famiglia», racconta ancora il compagno. Ora i due si trovano a Baku, in Azerbaigian, e domenica mattina saliranno su un volo che li porterà in Italia. «Sono stati fantastici tutti: i ragazzi della scorta dei Carabinieri, l’ambasciata a Teheran, a Baku. Dovevamo far coincidere il visto dell’uscita e dell’ingresso, sono stati quasi 7 ore in ballo al confine», spiega Politi.
Il sindaco di Parma: «Vi aspetto qui»
A intervenire sulla vicenda è anche Michele Guerra, sindaco di Parma, che ha seguito la vicenda della famiglia e si è attivato in prima persona per contribuire a risolvere la situazione. «Ho aspettato a fare pubbliche dichiarazioni, nonostante le tante domande di media e cittadini, perché ogni operazione di uscita da un paese in cui è in corso un conflitto bellico ha una delicatezza straordinaria che non ha bisogno di clamori mediatici ed eccessiva comunicazione. Al bimbo, alla sua mamma e al suo papà, nostri concittadini, auguro un’estate finalmente serena. Ieri, parlando al telefono col papà, mi sono reso conto una volta di più quanto queste guerre siano in realtà così vicine anche a noi», ha dichiarato il sindaco di Parma. E ha aggiunto: «Li aspetto in municipio per un saluto e un abbraccio».
I leoni da tastiera
Ora che madre e figlio sono riusciti ad abbandonare l’Iran, il peggio sembra essere alle spalle. Ma per Salvatore Politi e la sua famiglia non sarà semplice tornare alla vita di tutti i giorni: «C’è questo sentimento doppio: di felicità e dispiacere, di stanchezza, di spavento. Ora ci vogliamo solo riprendere. Ritornare a vivere la nostra normale quotidianità». Il ginecologo parmigiano rivela anche di essere stato vittima di quelli che definisce «leoni da tastiera, tutti esperti di geopolitica, che mi hanno sommerso di insulti online».