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Medvedev a Zelensky: «Userà una bomba sporca? Ne abbiamo tante pulite: sarà un’altra Chernobyl». Qual è il vero rischio per il Cremlino sull’Iran

Dmitry Medvedev e Volodymyr Zelensky
Dmitry Medvedev e Volodymyr Zelensky
Il fedelissimo di Vladimir Putin lancia due commenti al solito durissimi su Telegram. La proposta al Cremlino su come rispondere alle minacce ucraine. E cosa pensa della guerra in Iran di Israele e quei «degenerati» dei leader europei

L’unica risposta a una possibile «bomba sporca» ucraina dovrebbe essere solo un attacco con un’arma nucleare tattica. Lo scrive con assoluta convinzione Dmitry Medvedev, nei suoi «due commenti del sabato» pubblicati su Telegram oggi 21 giugno. Il fedelissimo di Vladimir Putin commenta le dichiarazioni del presidente russo di ieri, quando ha messo in guardia Volodymyr Zelensky dal possibile impiego di una cosiddetta «bomba sporca» per rispondere all’invasione russa. Per Medvedev si tratta «di una provocazione», ma comunque «estremamente pericolosa che dovrebbe essere affrontata con una risposta proporzionata. Con cosa? – si chiede – Con una bomba pulita: le Tnw».

La risposta con le armi nucleari tattiche

Poco male per l’ambiente e cosa ne sarà in futuro di chi vive nelle zone ucraine colpite, continua Medvedev. Di quelle bombe nucleari tattiche «ne abbiamo in abbondanza». E solo il loro uso sarebbe la risposta davvero proporzionata alle minacce ucraine: «Non parlerò delle conseguenze per la vita e l’ecologia future. Ma i pervertiti malati di Kiev con un’immaginazione bastarda dovrebbero averne un’idea. Che facciano una passeggiata nella zona di esclusione vicino a Chernobyl e guardino una serie televisiva a colori».

La guerra in Iran non danneggia la causa russa

Medveved parla poi di «tutto questo casino tra Israele e Iran», che «per quanto possa sembrare cinico» secondo lui «non sta ovviamente danneggiando la nostra causa». Anche perché ormai il sostegno americano non sembra più preoccupare Mosca: «La maggior parte degli americani non sa nemmeno dove si trovi l’Ucraina morente – scrive l’ex presidente russo – e la squadra di Trump, che non è affatto propensa a spendere soldi per un conflitto a loro estraneo, è ora molto tesa».

Il rischio guerra mondiale e i «degenerati» europei

Sulla guerra di Israele contro l’Iran, secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, «la questione è diversa» perché riguarda i rapporti tra Usa e Israele: «Che si arrangino con la loro creatura prediletta». Di tutta la situazione però Medvedev vede un rischio evidente: che la guerra da locale si trasformi in globale, come ammette spesso lo stesso Trump. «E qui Stati Uniti, Israele e Iran devono pregare intensamente secondo i libri sacri di tutte le religioni abramitiche». Sull’Europa, Medvedev è al solito spietato: «Non parlo dell’Europa: lì non c’è più nulla di sacro. Il loro destino è uno spettacolo da baraccone come le Olimpiadi di Parigi, con fenomeni da baraccone degenerati come Macron e altri Ursula con gli Starmer».

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