
Fabri Fibra – Mentre Los Angeles brucia
Gli album di Fabri Fibra hanno questa straordinaria capacità di mettere un punto, freddare la realtà, tirare le somme. Non solo per quanto riguarda la sua carriera, la sua musica, il suo percorso personale, ma per tutti coloro i quali si affidano al suo pensiero sulle cose. Un pensiero che risulta sempre un po’ esterno alla vita quotidiana, una voce dall’alto che spernacchia la nostra comune idiosincrasia verso tutto ciò che appare corretto, giusto, nobile, senza mai dare la sensazione di rimanere fuori da quel cerchio di profonda umanità. Fibra infatti celebra il concetto, il pensiero, ancor più oggi, è chiaro, che le primavere sono 48, e il peso dell’essere adulto non si può dribblare. Ma lui a tirarsi indietro non ci pensa nemmeno, la vita, musicalmente parlando, la prende di petto, così com’è, riprendendo molte atmosfere di Mr. Simpatia, quella visione incandescente sulle umane cose, che sia l’amore, che sia la scena rap italiana, che sia un padre che non c’è più o un figlio che, dice, non ci sarà mai. Che sia questo malinconico desiderio di respiro che arriva forte in Vivo, riprendendo un pezzo di Andrea Laszlo De Simone, sicuramente tra i più belli forse dell’intera storia della musica italiana. Una visione esterna, tanto amaramente ironica nell’esposizione quanto fredda, spietata, feroce nella valutazione. Fabri Fibra in pratica riesce a fare ciò che tutti gli artisti dovrebbero ma in pochi, chi per incapacità, chi per categorico rifiuto, riescono a fare: crescere. Mentre Los Angeles brucia è un disco adulto che stuzzica corde assai sensibili, che potrebbe dare anche delle risposte, a patto, è logico, che le sue preoccupazioni facciano scopa con quelle di chi ascolta, e se non hai messo da parte un bel po’ di vita nel groppone, non c’è niente da fare, non si può capire, non ci si può entrare. In questo senso Fibra, che pur si mette accanto featuring con nuovi teen idol come Tredici Pietro, Gaia, Massimo Pericolo o Noyz Narcos, non butta sul mercato un disco furbo, anzi, l’esatto contrario, non possiamo immaginare come un disco del genere possa interessare al pubblico di giovanissimi del rap, ma si tratta di uno status che un artista gigante come lui si è guadagnato e meritato. Un disco che, nel caso qualcuno avesse mai avuto dubbi, rende Fabri Fibra una figura fondamentale dell’intera storia della musica italiana, protagonista di un segmento musicale, il rap naturalmente, che in pochi come lui hanno saputo non solo praticare con efficacia discografica, ma modellare su uno stile e una personalità ben definite, distaccandosi dai clichè americani, trovando uno stile e, con quello, un modo per arrivare al pubblico, e, con quello, la propria storia, e con quella, si ha l’impressione alla fine di questo disco, oggi anche se stesso.
- 1/31Fabri Fibra – Mentre Los Angeles brucia
- 2/31Renato Zero – E meno male che non siamo dèi / Un’avvincente scommessa
- 3/31Andrea Bocelli feat. Jannik Sinner – Polvere e gloria
- 4/31Giorgia – L’unica
- 5/31Blanco – Maledetta rabbia
- 6/31Rocco Hunt e Noemi – Oh Ma
- 7/31Merk & Kremont e Jovanotti – Oceanica
- 8/31Dargen D’amico – Centri commerciali
- 9/31Ministri – Avvicinarsi alle casse
- 10/31Frah Quintale – Lampo
- 11/31Tony Boy feat. Lazza – Step
- 12/31Shade – Iconica
- 13/31Bello Figo – Lamine Yamal
- 14/31LDA – Attimo eterno
- 15/31Francamente - Zagara
- 16/31Giolì & Assia – You Don’t Know My Name
- 17/31Mimì – Chakra
- 18/31Amalfitano - Azzurrissimo
- 19/31Guesan, Izi e Vaz Tè – La mia banda 2
- 20/31Don Joe feat. Young Hash e Melons – Il protettore
- 21/31Disco Club Paradiso – Solito Disco Club
- 22/31Don Pero feat. Néza – Badgyal
- 23/31Paolo Belli – Voglio tutto l’amore che c’è
- 24/31Ste – So What
- 25/31Cecco e Cipo – Le mirabilianti avventure di Cecco e Cipo in l’amore su una panchina
- 26/31Emanuele Aloia – In tutte le cose - Terra
- 27/31CoCo – Le cose che fai
- 28/31Effenberg – Sogno aziendale
- 29/31Versailles - Eva
- 30/31Massaroni Pianoforti – Bologna sotto i portici
- 31/31Messiness – Fatally