Aurora Maniscalco morta a Vienna dopo la caduta dal terzo piano, il fidanzato della hostess era con lei: «Era stata a Praga da un amico, poi i problemi»


Quando Aurora Maniscalco è precipitata dal balcone del terzo piano del suo appartamento viennese, il fidanzato era lì con lei. Entrambi erano palermitani e lavoravano come assistenti di volo: la 24enne per Lauda Air, il 27enne – con la passione per il jazz – per un’altra compagnia. Una relazione che aveva preso una svolta negli ultimi mesi, quando i due si erano trasferiti a vivere insieme in Universumstrasse, nel centro della città. Ma negli ultimi giorni, hanno spiegato i genitori della giovane dopo aver raggiunto Vienna, tra i due gli screzi erano stati frequenti e pesanti: «Nei giorni scorsi c’era stata una lite tra i due. Nessuno crede che si sia trattato di suicidio». Il giovane, che ha dato l’allarme nella notte tra il 21 e il 22 giugno, è già stato sentito dagli inquirenti.
I dubbi dei parenti, il periodo a Praga e la richiesta di autopsia
Alla lite, secondo quanto hanno raccontato i parenti di Aurora Maniscalco, non si era giunti di punto in bianco. La giovane era infatti «stata per un periodo a Praga da un amico». Poi, negli scorsi giorni, si era riunita nuovamente al fidanzato nell’abitazione che condividevano. In quel momento, però, «con lui c’erano stati dei problemi». È anche per questo che la famiglia della giovane rifiuta l’ipotesi che si sia tolta la vita: «Abbiamo presentato due esposti, uno alla procura di Vienna e uno a quella di Palermo», ha fatto sapere l’avvocato Alberto Raffadale. La famiglia ha chiesto l’autopsia sulla salma e il sequestro dell’abitazione e dei dispositivi della ragazza e di tutto quello che può fare luce su quanto successo. Federica Bevilacqua, cugina di Aurora, sui social ha scritto: «Ciao Auri, vola per sempre nei cieli come facevi in terra. Noi ti faremo giustizia, non ci fermeremo di fronte a niente».