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Turchia, arrestati altri 3 sindaci: continua la guerra di Erdogan all’opposizione

05 Luglio 2025 - 09:53 Valentina Romagnoli
arresto tre sindaci turchia
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L'accusa è di corruzione e irregolarità negli appalti pubblici. Il governo continua a sostenere che la magistratura stia agendo autonomamente

Nuova ondata di arresti in Turchia contro esponenti dell’opposizione: tre sindaci sono stati fermati questa mattina nell’ambito di un’inchiesta su presunti legami con la criminalità organizzata. Lo riferiscono i media locali. Secondo quanto riportato dall’agenzia statale Anadolu tra i fermati ci sarebbero Zeydan Karalar, sindaco della città meridionale di Adana, e Abdurrahman Tutdere, alla guida di Adiyaman, nel sud-est del Paese. Anche il quotidiano di sinistra Sozcu ha confermato l’arresto del sindaco Muhittin Böcek della città costiera di Antalya, una delle principali mete turistiche della Turchia. Gli arresti ai danni di esponenti del Partito Popolare Repubblicano (Chp) si susseguono da inizio anno. Sono considerati da molti osservatori come un tentativo di indebolire sistematicamente il principale partito d’opposizione. Il governo, dal canto suo, continua a sostenere che magistratura e procura agiscano in piena autonomia.

L’arresto dei tre sindaci in Turchia

Ii media statali riportano dell’arresto avvenuto nella mattina di sabato 5 luglio. Questi si aggiungono a una lunga serie di esponenti dell’opposizione fermati dopo l’incarcerazione del sindaco di Istanbul avvenuta a marzo 2025. Abdurrahman Tutdere, sindaco di Adiyaman, e Zeydan Karalar, primo cittadino di Adana, sono stati prelevati nel corso di blitz condotti all’alba, come riferisce l’agenzia stampa Anadolu. Entrambi appartengono al Partito Popolare Repubblicano, principale forza di opposizione in Turchia.

Karalar è stato arrestato a Istanbul, mentre Tutdere è stato fermato ad Ankara, dove possiede un’abitazione. Quest’ultimo ha scritto su X (ex Twitter) che sarebbe stato trasferito a Istanbul. «Questa mattina sono stato prelevato dalla mia abitazione ad Ankara. Mi stanno portando a Istanbul», si legge nel post. Sulla detenzione di Böcek, sindaco di Antalya, si conoscono ancora pochi dettagli. Indagato anche lui per corruzione insieme al figlio e alla nuora, si troverebbe in arresto, mentre il ragazzo sarebbe riuscito a fuggire all’estero.

Gli arresti dell’opposizione per «corruzione»

In totale, sono dieci le persone arrestate nell’ambito dell’’inchiesta della Procura di Istanbul che indaga su presunti reati di criminalità organizzata, corruzione e irregolarità negli appalti pubblici. Le autorità giudiziarie non hanno ancora reso noti i dettagli delle accuse. L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di arresti che da mesi coinvolge numerosi amministratori locali del Chp. Il caso più eclatante resta quello del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, considerato il principale rivale politico del presidente Recep Tayyip Erdoğan, incarcerato quattro mesi fa per presunta corruzione. La sua detenzione ha scatenato imponenti proteste di piazza. Sempre questa settimana sono stati arrestati anche l’ex sindaco di Smirne (terza città del Paese) Tunç Sawyer, esponente del partito di opposizione e 137 funzionari municipali, accusati di frode e manipolazione di gare pubbliche.

La corruzione

Il legale di Sawyer ha denunciato «una decisione chiaramente ingiusta, illegale e motivata da questioni politiche», come riporta il Washington Post. Sempre venerdì, i media statali hanno riferito dell’arresto del sindaco del Chp di Manavgat, rinomata località turistica nella provincia di Antalya, insieme ad altre 34 persone per presunti episodi di corruzione. La stretta sui sindaci dell’opposizione arriva a poco più di un anno dai risultati positivi ottenuti dal Chp alle elezioni municipali. Il partito era riuscito a conquistare roccaforti tradizionalmente filo-governative. Come Adiyaman, una delle città più colpite dal terremoto turco del 2023.

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