Gaza, Herzog in pressing su Netanyahu: «Firmi l’accordo anche se ha un costo». Oggi in Qatar i nuovi colloqui Israele-Hamas


Israele dovrebbe firmare un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi anche se «il costo non è semplice». È questa la raccomandazione che Isaac Herzog, presidente dello Stato ebraico, ha voluto dare a Benjamin Netanyahu prima del suo volo per Washington, dove lunedì 7 luglio il premier incontrerà Donald Trump. Secondo un comunicato diffuso dallo stesso ufficio di Herzog, il presidente ha sottolineato l’urgenza di raggiungere una svolta nei colloqui per ottenere un accordo sulla liberazione degli ostaggi. «Sostengo pienamente questi sforzi, anche quando comportano decisioni difficili, complesse e dolorose… Il costo non è semplice, ma sono fiducioso che il governo e le forze di sicurezza saranno all’altezza della sfida», ha detto Herzog.
Oggi l’incontro in Qatar
Nei giorni scorsi, Trump aveva rivelato che un accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sarebbe potuto arrivare già in settimana. La proposta confezionata da Washington e Tel Aviv è stata accettata almeno in parte da Hamas, che ha chiesto alcune modifiche al testo. Le richieste dei miliziani palestinesi, però, sono state definite «inaccettabili» da Netanyahu, che ha allontanato nuovamente l’ipotesi di un’intesa vicina. Oggi, domenica 6 luglio, una squadra negoziale israeliana si recherà in Qatar per i colloqui indiretti con Hamas.
Nuovi raid nella Striscia: «Almeno 33 morti»
Nel frattempo, non si fermano i raid israeliani su Gaza. Nelle ultime ore, secondo quanto fatto sapere dall’Idf, l’esercito dello Stato ebraico ha colpito 130 obiettivi tra cui postazioni di comando di Hamas, depositi di armi, lanciarazzi e uomini armati. Secondo l’agenzia stampa Wafa, sono almeno 33 i palestinesi rimasti uccisi nei raid aerei israeliani. L’attacco più mortale si è verificato nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord di Gaza City.
In Cisgiordania i bulldozer israeliano spianano i campi profughi
L’esercito israeliano avanza non solo a Gaza, ma anche in Cisgiordania. Nella città di Tulkarem, in particolare, il paesaggio è stato completamente trasformato dopo che i bulldozer dell’Idf hanno sgomberato i due campi profughi in quella che l’esercito di Tel Aviv ha definito una «caccia ai militanti palestinesi». Secondo quanto riportato da media locali, l’Idf avrebbe concesso solo poche ore alle migliaia di sfollati per recuperare i propri effetti personali dalle loro case prima di demolire gli edifici. Ora i residenti temono che gli sgomberi cancelleranno non solo gli edifici, ma anche il loro stesso status di rifugiati.
Foto copertina: EPA/Mohammed Saber | Un edificio bombardato dall’esercito israeliano a Gaza City, 3 luglio 2025